AREZZO – Nuovo appuntamento martedì 22 gennaio con il ciclo di conferenze sulla storia di Arezzo, organizzato dalla Società storica aretina, d'intesa con il Comune, giunto ad occuparsi delle vicende del secondo Dopoguerra. Alle ore 17,30, nell'auditorium comunale “Aldo Ducci” di via Cesalpino, Roberto Salvadori parla del profondo rinnovamento della stratificazione sociale fra Ottocento e Novecento.
Nobiltà e contadini sono i due ceti sociali che occupano, quasi da soli, la scena per moltissimi secoli ad Arezzo. Oggi, invece, la nobiltà non ha più alcun ruolo significativo e i lavoratori della terra occupano posizioni del tutto secondarie. Questo cambiamento radicale, che segna il passaggio dalla immobilità alla mobilità sociale, è il tema dominante della conferenza. Ovviamente, il fenomeno non riguarda soltanto Arezzo, ma nella nostra città e nella sua provincia assume caratteristiche particolarmente evidenti e, a loro modo, tipiche. In questo quadro acquistano interesse: le articolazioni interne delle classi sociali principali; il processo di ‘sotterraneo’ sgretolamento della posizione di predominio dell’aristocrazia e il parallelo emergere della borghesia; le profonde mutazioni determinate dallo sviluppo economico del secondo dopoguerra; l’ingresso in una dimensione industriale e commerciale; la situazione magmatica attuale.
Roberto Salvadori, studioso di storia moderna, ha dedicato attenzione soprattutto alle vicende dell’Aretino tra Sette ed Ottocento e a quelle dell’ebraismo in Toscana nello stesso lasso di tempo. Fra i numerosi saggi di cui è autore si ricordano, per l’attinenza con l’argomento trattato nella conferenza, “Arezzo nella prima metà dell’Ottocento” (Firenze, Cet, 1992) e “L’Amministrazione della città di Arezzo dai Lorena all’Unità d’Italia”, in corso di stampa negli “Annali” della Fraternita.
Le conferenze sulla storia di Arezzo proseguiranno il 29 gennaio con Pier Lodovico Rupi, che parlerà del dibattito sul risanamento del centro storico e della nascita della Fiera Antiquaria. Coordinati da Luca Berti e Franco Cristelli, gli incontri della società storica aretina sono aperti a tutta la cittadinanza.