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Russia: ‘Ritiro completato’

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ROMA – Completato, secondo Mosca, il ritiro delle truppe entrate dopo il 7 agosto nella regione separatista georgiana dell'Ossezia del Sud. Il ripiegamento, ha precisato il ministro della Difesa Anatoli Zerdyukov, si è concluso alle ore 15,50 ora locale.
Notizia confermata dal capo del Consiglio di Sicurezza georgiano, Alexander Lomaia che però segnala che i russi non hanno smantellato i check point istituiti lungo l'autostrada tra Tblisi e Senaki.
Del resto in mattinata il vice capo dello Stato Maggiore dell'esercito russo, il generale Anatoli Nogovizyn annunciando che l'armata rossa era "nella fase finale del ritiro" aveva sottolineato che Mosca intendeva mantenere una zona cuscinetto lungo il confine tra Ossezia e Georgia e i suoi peacekeeper nelle regioni separatiste, oltre l'Ossezia l'Abkhazia. Per la creazione della zona cuscinetto oggi sono stati istituiti altri18 posti di controllo dei militari russi lungo i confini, aveva aggiunto il generale russo.
Ironico Nogovizyn riguardo alle accuse di Washington sul mancato rispetto da parte di Mosca dell'accordo per il ritiro: "Il presidente degli Stati Uniti è in vacanza, ovviamente non sta ricevendo le informazioni in modo tempestivo: raccomando al suo addetto stampa di prestare maggiore attenzione alle nostre conferenze stampa".
Intanto la Caritas fa sapere che secondo le stime dell'Unhcrl sono più di 150mila i profughi del conflitto in Georgia e Ossezia, 100mila nella sola Georgia, mentre il resto è accolto nei campi profughi collocati lungo la frontiera che separa l'Ossezia del Sud (Georgia) con quella del Nord (Russia).
E la Commissione europea ha lanciato oggi un forte appello alla Russia affinché garantisca l'accesso degli operatori umanitari nelle regioni più colpite dal conflitto del Caucaso. che ''resta l'ostacolo più serio alla nostra risposta umanitaria", afferma in una nota il commissario europeo allo Sviluppo, Louis Michel. Questa mattina Bruxelles ha anche annunciato un nuovo pacchetto di 5 milioni di euro per sostenere le vittime del conflitto in Georgia.