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Un convegno sui distiroidismi in gravidanza

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Un convegno sui distiroidismi in gravidanza

AREZZO – Il prossimo 10 Maggio a partire dalle ore 17.30 presso la Villa la Mausolea di Soci -Bibbiena- si svolgerà un incontro dal tema “ Le malattie della tiroide ed il Casentino “. La manifestazione, aperta alla popolazione, è organizzata dal Lions club Casentino, dalla FIDAPA Casentino col patrocinio della Società della Salute. I relatori presenti saranno il Dr. E. Santoro della Medicina dell’Ospedale di Bibbiena, che effettuerà sia l’introduzione che le conclusioni, la Dr.ssa Rossella Nassi, che parlerà della fisiopatologia della tiroide, il Dr. Franco Lelli , Direttore di Ostetricia e Ginecologia di Bibbiena che spiegherà i rapporti tra tiroide e gravidanza, e il Dr Giulio Ozzola che riferirà sui dati preliminari di uno studio casentinese inerente l’ipotiroidismo in gravidanza.
Lo studio casentinese, per il quale Ozzola e Lelli sono statai chiamati a relazionare nel corso del 13° Congresso Mondiale di Endocrinologia Ginecologica – ISGE che si è tenuto a Firenze dal 28 febbraio al 2 marzo 2008, ha voluto tentare di fare chiarezza sul rapporto tiroide e Casentino. A tal fine la Dr.ssa R. Nassi in qualità di endocrinologa ed il Dr. G.Ozzola quale Medico di Laboratorio del Casentino, supportati dalla Dr.ssa S. Bartolucci, hanno formulato una proposta di studio che la Società della Salute ha fatto propria utilizzando risorse economiche regionali. Tale progetto prevede di eseguire gratuitamente un esame della tiroide, il TSH, a tutte le donne residenti in Casentino che sono in gravidanza da circa 8 settimane. Questo esame viene proposto perché permette di identificare ad inizio di gravidanza le donne a rischio di ipotiroidismo e quindi di iniziare subito una adeguata e tempestiva terapia che può essere utile per ridurre od eliminare le sue complicanze. Infatti l’ipotiroidismo in gravidanza può comportare molte complicazioni : aborto, minaccia di aborto, parto prematuro, alta pressione arteriosa della madre, nascituro con basso peso corporeo, bambino con quoziente intellettivo minore della norma….
Una importante , ma non unica, causa di ipotiroidismo è la carenza di iodio nella alimentazione e nelle acque ed il Casentino, essendo una valle appenninica chiusa dai monti, potrebbe essere una zona in cui l’alimentazione è scarsa in iodio. Tale deficit è comunque annullabile con il semplice ed economico uso del sale iodato che, per legge nazionale del 2005, deve essere presente in tutti i punti vendita di sale. Per vari motivi fisiologici ed ormonali in gravidanza e nell’allattamento il fabbisogno di iodio è aumentato e di questo devono tenere conto tutte le donne incinte. Si calcola che il 2 – 2.2% delle donne in gravidanza abbia un ipotiroidismo subclinico, cioè una situazione ormonale non conclamata che però può avere conseguenze, come già detto, sia nel prosieguo della gravidanza che sul nascituro.
Lo studio che è in corso ha una durata triennale ma a metà del suo percorso è parso utile fare una elaborazione dei dati, cioè il punto della situazione, al fine di ottimizzarne il futuro.
Al giugno 2007 l’esame TSH è stato effettuato su 345 donne in gravidanza da circa 8 settimane. Tali donne sono tutte residenti in Casentino e sono per il 74.2% di origine italiana e per il 25.8% di nazionalità non italiana. Le donne non italiane provengono da vari continenti anche se la maggioranza è originaria dell’Europa centro Est. La settimana di gravidanza in cui è stato effettuato il test del TSH è mediamente la ottava anche se le donne non italiane si sono presentate intorno alla decima settimana. L’età media delle italiane che hanno eseguito il test è di 32 anni e quella delle non italiane è di circa 28 anni. Il valore medio riscontrato per l’esame TSH nelle donne casentinesi è sicuramente superiore a quanto rilevabile nella letteratura scientifica. In particolare le donne che risultavano sospette di ipotiroidismo sono il 3.19% contro una media del 2 – 2.2 % e quindi in percentuale superiore , anche se lievemente, alla media nazionale. Certamente in tali donne un supporto in sale iodato e/o, ancor meglio, medico potrà essere utile sia per il prosieguo della gravidanza che per il nascituro. In definitiva questa prima parte dello studio dimostra chiaramente che in una zona come quella del Casentino lo screening ,così come concepito, può essere utile per evidenziare i soggetti a maggior rischio di complicanze gravidiche e/o neonatali con un costo economico che praticamente è irrisorio rispetto ai vantaggi che si possono conseguire.