Home Nazionale Zimbabwe, Mugabe giura per il sesto mandato

Zimbabwe, Mugabe giura per il sesto mandato

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DAL MONDO – La cerimonia, svoltasi nella residenza presidenziale di Harare e salutata da 21 colpi di cannone, si è svolta subito dopo l'annuncio ufficiale da parte della commissione elettorale.

Una proclamazione che, in realtà, si è fatta attendere, dato che stamattina la commissione l'aveva rinviata per ricontrollare i risultati di alcune circoscrizioni. L'84enne presidente, al potere da 28 anni e candidato unico, ha ottenuto 2.150.269 voti contro i 233mila voti del leader dell'opposizione Morgan Tsvangirai, il cui nome continuava a figurare sulle schede nonostante avesse annunciato il suo ritiro in seguito alla campagne di violenze e intimidazioni contro il suo partito. I voti nulli sono stati 131.481. L'affluenza alle urne è stata del 42,37%.

E proprio il clima in cui si svolte le elezioni ha spinto i 40 osservatori del parlamento pan-africano (Pap) a bocciare senza appello il voto di venerdì. Le violenze e le intimidazioni "sponsorizzate dallo Stato" prima del voto di ballottaggio hanno portato "al punto più basso della recente storia dello Zimbabwe" ha dichiarato oggi il capo degli osservatori Marwick Khumalo, sottolineando come ''l'atmosfera attualmente prevalente nel Paese'' non abbia portato alla realizzazione di ''elezioni libere, eque e credibili". Il Pap ha quindi esortati i 14 paesi della Sadc (l'organizzazione regionale dell'Africa australe) e l'Unione Africana a lavorare per una soluzione di transizione data l'impossibilità per il partito di Mugabe, ''con l'attuale panorama politico'', di governare da solo.

Un appello che in qualche modo riecheggia l'offerta lanciata dal leader dell'opposizione Tsvangirai. In un'intervista rilasciata al domenicale britannico Sunday Telegraph nell'ambasciata olandese di Harare dove si è rifugiato, il capo del Mdc ha aperto alla possibilità di un governo di unità nazionale di transizione in cui Mugabe abbia il ruolo di presidente cerimoniale e lui di primo ministro con poteri esecutivi. Una proposta di condivisione del potere dunque che, ha precisato Tsvangirai, ''dipende dai dettagli di quanto verrà proposto e dagli accordi'' e che sarebbe finalizzatta alla preparazione di ''una nuova costituzione e nuove elezioni''.