Home Attualità Salute Febbre suina, l’Oms: ‘C’è il vaccino solo per la metà del pianeta

Febbre suina, l’Oms: ‘C’è il vaccino solo per la metà del pianeta

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Febbre suina, l’Oms: ‘C’è il vaccino solo per la metà del pianeta

GINEVRA – Circa tre miliardi di dosi l'anno. Questa l'ultima stima dell'Organizzazione mondiale della sanità sulla capacità mondiale di produzione di vaccini pandemici. Insufficiente, dunque, a coprire il totale della popolazione del pianeta, pari a 6,8 mld di persone, anche se "dai primi dati sembra che una singola dose di siero pandemico" sia sufficiente a dare un effetto scudo contro l'H1N1.

I dati dei primi trial condotti in tutto il mondo "suggeriscono che una singola dose di vaccino" pandemico "sarà sufficiente per proteggere gli adulti sani e i bambini più grandi. Raddoppiando così di fatto il numero delle persone che possono essere immunizzate dalle scorte attuali" di siero contro l'H1N1. Le autorità regolatorie hanno già autorizzato "vaccini pandemici in Australia, Cina, Ungheria e Stati Uniti, presto seguiti da Giappone e diversi Paesi europei".

Insomma, se una sola dose basta, le scorte permetterebbero di vaccinare circa la metà della popolazione. Anche se, prosegue l'Oms, "la capacità produttiva mondiale per i vaccini antinfluenzali è limitata, inadeguata e non è stata prontamente aumentata".

La corsa al vaccino pandemico, assicura l'Oms, non è stata condotta a discapito della sicurezza. "I risultati dei trial completati fino a oggi suggeriscono che i vaccini pandemici sono sicuri come quelli contro l'influenza stagionale". "Gli effetti collaterali dovrebbero essere simili a quelli osservati nei vaccini contro l'influenza 'classica'", prosegue l'Organizzazione mondiale della sanità.

Fra gli effetti più comuni: "reazioni locali al sito dell'iniezione (rossore, gonfiore) e possibili reazioni sistemiche come febbre, mal di testa, dolori muscolari o alle articolazioni". Dunque il vaccino è sicuro, ma l'Agenzia invita comunque "tutti i Paesi che somministreranno i sieri pandemici a condurre un intensivo monitoraggio per la sicurezza e a registrare e riferire eventi avversi".

Dal momento che i vaccini pandemici sono gia' stati autorizzati o lo saranno a breve, "è opportuno dare priorità all'immunizzazione degli operatori sanitari, che dovranno essere i primi a ricevere il siero contro la nuova influenza", ha ribadito Marie-Paule Kieny, direttore dell'Initiative for Vaccine Research dell'Organizzazione mondiale della sanità. "Raccomandiamo che i medici e gli infermieri – dice la Kieny – siano fra i primi a ricevere il vaccino, perché dovranno continuare a garantire l'assistenza sanitaria ai loro pazienti" anche nei giorni piu' caldi dell'epidemia attesa nel prossimo autunno.

Sono stati 471 i nuovi casi di influenza A/H1N1 registrati nelle ultime 24 ore nel vecchio Continente. Secondo il bollettino del Cdc europeo (European Centre for Disease Prevention and Control) il totale dei pazienti infettati con certezza sale a 53.513, con 163 morti. Il Portogallo ha riferito il primo decesso legato al virus, mentre in Italia le vittime sono salite a tre. Il totale delle morti collegate alla nuova influenza nel resto del mondo è arrivato a 4.032.

Intanto, sul fronte della cronaca, continuano a migliorare le condizioni del paziente di 35 anni ricoverato il 6 settembre a Mantova per nuova influenza A. L'uomo, un immigrato pachistano residente nell'hinterland della città lombarda, "sarà trasferito oggi dalla struttura di Rianimazione alla struttura di Malattie infettive", riferisce in una nota l'ospedale Carlo Poma di Mantova, dove il giovane resta ricoverato.

Sta lievemente meglio anche G.L., il paziente di 42 anni ricoverato all'Unità operativa di anestesia e rianimazione dell'Ospedale S.Antonio Abate di Trapani, positivo al virus influenzale A/H1N1. L'uomo è sfebbrato e lucido, ed è sottoposto a ventilazione meccanica non invasiva, cioè non intubato. I medici, visti i segni di miglioramento – a quanto si apprende – sperano di diminuire la quantità di ossigeno immessa.

"Nessun allarmismo, il ragazzo questa mattina era completamente sfebbrato ed è in ottime condizioni. Il decorso è normale e dagli esami non sono emerse complicanze", dice il direttore generale del Policlinico di Messina, Giuseppe Pecoraro, descrivendo all'ADNKRONOS SALUTE le condizioni di Marco, il 17enne colpito dal virus H1N1 e ancora ricoverato nella struttura. "Il decorso – ribadisce – è normale, il giovane è stato trattato tempestivamente con antivirali e una copertura antibiotica. Insomma, non ci sono motivi di allarme".

Ma è psicosi a Messina: soltanto un alunno della II E del liceo 'La Farina' di Messina è entrato stamani in classe, la stessa di Marco, lo studente ricoverato al Policlinico della città siciliana per la nuova influenza A. Davanti al portone dell'istituto, il preside Pio Lo Re ha dovuto faticare non poco per convincere gli alunni a entrare a scuola. Lo stesso istituto è frequentato anche da una nipote della 46enne Giovanna Russo, morta sabato scorso a causa del virus H1N1.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Adnkronos Salute