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Febbre suina, regione che vai vaccinazione che trovi

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ROMA – Regione che vai, vaccinazione che trovi. La strada da seguire per vaccinarsi contro la nuova influenza A non è, anzi è meglio dire non sarà – visto che l'organizzazione è ancora in corso – uguale per i cittadini. Varierà a seconda della Regione di residenza. Se in Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Calabria, Basilicata e Provincia autonoma di Trento per le cosiddette categorie a rischio, come donne incinte, bimbi e malati cronici, sarà necessario recarsi dal proprio medico di famiglia, altre Regioni seguiranno una strada diversa. In Lombardia, Piemonte, Provincia autonoma di Bolzano, Friuli Venezia Giulia, Veneto, Marche, Umbria, Abruzzo, Puglia e Sicilia la vaccinazione verrà infatti effettuata nei centri vaccinali delle Asl. E ancora, in Sardegna e Campania ci si troverà di fronte a una sorta di 'sistema misto', con la possibilità di vaccinarsi sia nei Centri sanitari distrettuali, sia dal proprio medico di fiducia. In altre Regioni, invece, "non si sa" ancora. E' il caso del Molise, della Valle d'Aosta e della Liguria. E' quanto emerge dall'indagine condotta dall'ADNKRONOS SALUTE intervistando i segretari regionali e provinciali della Fimmg (Federazione italiana medici medicina generale).

Malgrado l'Italia, come affermato oggi dal viceministro della Salute Ferruccio Fazio, sia il Paese "con più casi di nuova influenza in Europa", ci sono ancora tre Regioni dove sulla campagna di vaccinazione dei cittadini a rischio aleggiano diversi interrogativi. "In Molise – sottolinea il segretario regionale Fimmg, Peppino Licursi – siamo ancora in alto mare. C'è in atto una diatriba tra l'assessorato alla Sanità e l'Asrem sulla gestione. Noi abbiamo dato la nostra disponibilità, ma al momento non c'è ancora alcun accordo". "Nessun segnale" anche in Liguria dove, come assicura il segretario regionale Fimmg, Francesco Prete, "la prossima settimana dovrebbe esserci un incontro tra i camici bianchi e l'assessorato per decidere la linea da seguire".

Niente di ufficiale anche in Valle D'Aosta, anche se il segretario regionale Fimmg, Roberto Rosset, fa sapere che "l'indirizzo sarebbe quello di affidare la vaccinazione delle categorie a rischio ai medici di famiglia". Nelle sei Regioni (Toscana, Emilia Romagna, Lazio, Calabria, Basilicata e Provincia autonoma di Trento) dove si è deciso di affidare la vaccinazione delle categorie a rischio contro il virus pandemico ai medici di famiglia, la campagna "dovrebbe partire a metà novembre", come assicurano i segretari regionali Pierluigi Bartoletti (Lazio), Josef Jorg (Trento), Stefano Zingoni (Emilia Romagna), Antonio Santangelo (Basilicata). In Calabria, sottolinea il segretario regionale Fimmg, Bruno Cristiano, "avrà inizio appena il vaccino sarà disponibile". In Toscana, spiega il segretario regionale Fimmg, Vittorio Boscherini, "si partirà la prossima settimana. Cominceremo dai bambini sopra i 6 anni, i malati cronici e le donne in gravidanza", così come indica l'ordinanza del ministero della Salute a riguardo

In Sardegna e Campania si è optato per una sorta di 'sistema misto'. "Qui sull'Isola – spiega il segretario regionale Fimmg Alessandro Usai – non abbiamo fatto nessun accordo con la Regione. Abbiamo stipulato intese a livello aziendale, quindi la campagna vaccinale si farà sia negli uffici di Igiene pubblica, sia nei nostri studi. I tempi di avvio, però, non sono ancora ufficiali". Idem in Campania, dove ai camici bianchi della medicina generale è stata concessa la libertà di aderire o meno alla campagna vaccinale contro il virus A, anche se con la Regione non è stato stipulato alcun accordo a riguardo. "A chi aderirà – spiega il segretario regionale Fimmg, Federico Iannicelli – verrà corrisposto il compenso di 6,43 euro. Chi non aderirà, invierà comunque alle Asl l'elenco dei nominativi dei cittadini che rientrano tra le categorie a rischio". Nelle restanti 10 Regioni la 'lotta preventiva' alla nuova influenza sarà gestita direttamente nei Centri vaccinali. "In Lombardia – spiega il segretario Fimmg della provincia di Milano, Vito Pappalepore – è stata presa questa decisione". Il via alla campagna sarà condizionato dalla disponibilità del vaccino. "Per ora è partita negli ospedali solo la vaccinazione del personale sanitario". Anche in Piemonte la Regione ha deciso di affidare la campagna ai Centri vaccinali. "Noi medici di famiglia, però – sottolinea il segretario Fimmg della provincia di Torino, Roberto Venesia – faremo da 'triage telefonico'. Se la diffusione del virus raggiungerà un certo picco ci renderemo disponibili telefonicamente, con l'obbligo di richiamare entro 60 minuti i pazienti a cui non si è potuto rispondere".

Anche nella Provincia autonoma di Bolzano la campagna vaccinale si farà nei Centri sanitari distrettuali. Non senza qualche polemica. "Noi medici di famiglia – spiega il segretario provinciale Fimmg, Luigi Rubino – eravamo disponibili. E avremmo consentito di ridurre i costi di tutta l'operazione. Gestita dai noi la campagna sarebbe infatti costata circa 800 mila euro in meno di quanto previsto: 1,2 milioni di euro anziché 2". In Friuli Venezia Giulia si è deciso di effettuare la vaccinazione nei distretti sanitari, "nell'interesse del cittadino", spiega il segretario regionale Fimmg, Rosario Magazzù. "Per dare maggiori garanzie di sicurezza", aggiunge. In Veneto la vaccinazione si potrà fare negli uffici di Igiene pubblica "probabilmente a partire dal 2 novembre", afferma il segretario Fimmg della provincia di Padova, Domenico Crisarà. Nelle Marche la campagna presso i Centri vaccinali "è già partita", assicura il segretario regionale Fimmg, Alberto Oliveti. "La priorità spetta alle donne in gravidanza (nel secondo e terzo trimestre) e agli under 18 (dai 6 mesi ai 17 anni) con patologie croniche". In Umbria i medici di famiglia segnaleranno i soggetti a rischio ai Centri distrettuali e la campagna dovrebbe partire "a giorni, ai primi di novembre", assicura il segretario regionale Fimmg, Sabatino Ordini Federici. In Abruzzo l'assessorato alla Sanità ha deciso che saranno le aziende sanitarie a gestire la campagna vaccinale contro l'influenza A.

Mistero invece sulla data di partenza: "Non ci hanno fatto sapere nulla, non abbiamo nessuna informazione a riguardo", denuncia il segretario regionale Fimmg, Walter Palumbo. Anche in Puglia, la Regione ha deciso di affidare la campagna al personale dei Centri vaccinali. "Solo per quei pazienti impossibilitati a recarsi nei Centri provvederemo noi", spiega il segretario regionale Fimmg, Filippo Anelli. Le vaccinazioni partiranno "appena il vaccino sarà disponibile. Attualmente le scorte sono appena sufficienti per il personale sanitario", precisa Anelli. In Sicilia il compito dei medici di famiglia sarà quello di dare informazioni ai pazienti e di fornire ai Centri vaccinali l'elenco dei soggetti a rischio. Anche qui, si aspetta l'invio da parte del ministero della Salute di altre partite di siero. "La campagna – spiega il segretario regionale Fimmg, Giacomo Caudo – avrà inizio appena arriveranno altre dosi di vaccino".

Articlolo scritto da: Adnkronos/Adnkronos Salute