Home Cultura e Eventi Cultura Foglio di 250 metri: a Fabriano la poesia più lunga del mondo

Foglio di 250 metri: a Fabriano la poesia più lunga del mondo

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ANCONA – La poesia più lunga del mondo arriva a Fabriano, piccola città delle Marche, dove si svolgerà, dal 22 al 24 maggio, la rassegna di poesia, arte e spettacolo 'Poiesis', diretta da Francesca Merloni.

Le Cartiere Miliani di Fabriano, infatti, produrranno per il poeta di strada milanese Ivan Tresoldi, ospite del Festival, il foglio più grande del mondo lungo 250 metri e largo 4 metri e 20 centimetri, sul quale l'artista scriverà le sue poesie e i versi ispirati dai passanti e da coloro che parteciperanno alla manifestazione.

Ivan Tresoldi, un poeta di strada la cui creazione più nota è 'Chi getta semi al vento farà fiorire il cielo', propone una poesia che va oltre i confini elitari per sciogliersi nelle piazze, tra i palazzi e tra la gente comune. Il tema dell'edizione 2009 è quello dell'incontro e dell'"anima faber": nel momento di crisi economica che ha investito il mondo intero, 'Poiesis' vuole dare un segnale di volontà di ripresa, orientandosi però su una strada diversa, all'insegna dell'incontro di persone, di culture, di mestieri.

Tanti gli ospiti di calibro internazionale: i poeti Adonis, Titos Patrikios, Toni Harrison, Franco Loi, i musicisti Antonello Salis, Fabrizio Bosso, Max Gazzè e Vinicio Capossela, il compositore Giorgio Battistelli con il suo Experimentum Mundi, il critico cinematografico Tatti Sanguineti con Michele Placido.

E poi le video installazioni di Bill Viola, l'esposizione della scultura le Baiser di Rodin, e tanti altri appuntamenti che arricchiranno la manifestazione. ''Quest'anno il festival si inserisce in un momento particolarmente complesso – sottolinea Francesca Merloni – segnato da cambiamenti improvvisi e dalla caduta di certezze. La ricchezza, il ''vero oro'', colore scelto quest'anno per Poiesis, è quella che ci riporta ora a misurare il valore del nostro ''fare'' in una dimensione più quotidiana, più intima, in cui diventa fondante la relazione''.

''E' in questo riappropriarsi della sua centralità – rimarca Merloni – che la relazione diventa premessa di altra relazione, dell'incontro. Ed è proprio l'incontro profondo l'incipit di un infinito ripartire, per tendere ad un nuovo equilibrio, più umano. Poiesis 2009 (dal verbo greco 'poieo', creare, ndr) non a caso si intitola anima faber ed è incentrata sul tema dell'incontro: di persone, di culture, di mestieri''.

Articlolo scritto da: Adnkronos