ROMA – Oltre una tonnellata di cocaina è stata rinvenuta a bordo della nave "Destiny Empress", fermata a seguito di una brillante, coordinata azione posta in essere dalle forze di polizia spagnole, inglesi e italiane, in particolare della Guardia di Finanza, nelle acque dell'Oceano Atlantico e diretta a livello strategico dal Maoc(n) Maritime Analisis Operation Centre – (Narcotics), organismo intergovernativo con sede a Lisbona ed al quale partecipa anche l'Italia attraverso un rappresentante della Dcsa (Direzione centrale servizi antidroga). Lo riferisce la stessa Gdf in una nota.
Alle 9, ora italiana, del 20 dicembre, a circa 220 miglia a ovest di Vigo (Spagna settentrionale), una nave militare della Marina Spagnola abbordava il natante, avvistato e monitorato a distanza, circa 100 miglia prima del fermo, dall'aereoplano Atr 42 del comando operativo aeronavale della Guardia di Finanza di Pratica di mare, per l'occasione rischierato in territorio iberico.
Constatata, a seguito di inchiesta di bandiera, la mancanza di nazionalità della nave, non battente alcun vessillo, la stessa veniva scortata nel porto di La Coruna, dove, occultato in un doppio fondo ubicato a prua, veniva rinvenuto l'ingente quantitativo di sostanza stupefacente.
I sette componenti l'equipaggio, tra i quali il comandante, di nazionalità inglese, due cittadini americani e quattro cittadini rumeni, venivano arrestati. Nell'ambito della stessa operazione, venivano fermati anche altri due cittadini inglesi, in Spagna ed in Inghilterra in quanto facenti parte del medesimo sodalizio criminale.
"Si è trattato -conclude la Gdf- di un ulteriore brillante operazione internazionale del Comando operativo aeronavale, comandato dal Generale Mennato Possemato e del dipendente Gruppo esplorazione aeromarittima, reparto di volo che costituisce ormai un sicuro e consolidato punto di riferimento per la difesa della legalità in un contesto operativo proiettato in via prioritaria alla tutela degli interessi economico-finanziari dell'Unione Europea".

Articlolo scritto da: Adnkronos