Home Nazionale Kissinger: ‘Obama sviluppi relazioni con Pechino’

Kissinger: ‘Obama sviluppi relazioni con Pechino’

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NEW YORK – Il presidente eletto Barack Obama dovra' "dedicarsi a sviluppare i rapporti fra Stati Uniti e Cina", la cui evoluzione e' stata "continua e interessante". L'auspicio arriva dall'ex segretario di Stato americano Henry Kissinger in un'intervista all'agenzia 'Xinhua' per ricordare i 30 anni della 'normalizzazione' delle relazioni fra Pechino e Washington. Kissinger suggerisce al nuovo inquilino della
Casa Bianca
"di recarsi in Cina in tempi brevi" anche se, precisa, "non bisogna giudicare i rapporti (fra paesi) dallla frequenza delle visite dei presidenti".

Eppure e' stata proprio una visita compiuta dallo stesso Kissinger a Pechino nel 1971 a gettare le basi per lo 'storico' viaggio compiuto da Richard Nixon l'anno seguente, preludio della normalizzazione dei rapporti bilaterali, il primo gennaio 1979. L'anniversario e' stato ricordato con una cerimonia a Wall Street e l'occasione ha permesso all'ottantacinquenne ex segretario di Stato di scherzare, affermando di "non avere mai creduto possibile festeggiare la Repubblica Popolare Cinese alla Borsa di New York".

All'epoca in cui Kissinger avvio' i contatti con le autorita' di Pechino, ha ricordato lo stesso segretario di Stato, "la Cina non avava ancora varato le sue riforme ed era agli inizi del suo sviluppo". Per l'ex segretario di Stato, l'attuale scenario internazionale deve spingere i leader mondiali "a tenere d'occhio le possibilita' di cooperare" dal momento che "per la prima volta nella storia e' possibile affrontare i problemi su scala globale e non piu' nazionale".

Ad esempio, ha aggiunto, Usa e Cina oggi "hanno una opportunita' in comune, dal momento che il sistema economico deve essere ricostruito" e questo "non puo' avvenire se Pechino e Washington non trovano un accordo sull'agenda" di questa evoluzione. Kissinger – che viene considerato a Pechino "un vecchio amico" – ha ammesso come la Cina "sia importante per l'America per ragioni politiche" ed ha riconosciuto di nutrire "ammirazione per l'impegno e per i risultati raggiunti dal popolo cinese".