AREZZO – “Come è prassi dell’Ufficio di presidenza – ha sottolineato il Presidente Giuseppe Caroti – accogliamo pubblicamente il primo firmatario di una proposta di delibera di iniziativa popolare depositata in base all’articolo 15 dello Statuto Comunale. Al Sindaco spetta valutarne la legittimità dopo di che la presidenza del Consiglio Comunale può iscriverla all’ordine del giorno tra i 10 e i 60 giorni dal deposito. È presumibile che i cittadini di via della Magnanina possano vedere esaudita la loro richiesta nel Consiglio del 23 dicembre”.

Mauro Frosini, primo firmatario della petizione ha illustrato i motivi sottesi alle 400 firme raccolte: “la chiusura di via della Magnanina senza preavviso e senza la previsione di viabilità alternativa è stata una scelta che contestiamo. Se questa è stata dettata da motivi di pericolosità, non credo che siamo in presenza dell’unica strada del Comune di Arezzo con tale caratteristica.

La chiusura suddetta ci costringe a un giro molto lungo per allontanarci e tornare alle nostre abitazioni, a passare da una strada larga solo 3,15 metri, parliamo di via Salvadori, che non consente lo scambio agevole di veicoli, che viene percorsa addirittura da pedoni per raggiungere la fermata del servizio pubblico di via della Robbia, e ad affrontare una salita difficoltosa specie per guidatori anziani se vogliamo accedere alla superstrada.

Migliaia di persone sono state tagliate fuori, non solo abitanti in via della Magnanina ma anche a Santa Firmina, Gaville, San Marco, Montagnore. Chiediamo l’allargamento di via Salvadori fino alla misura regolare di 5 metri e la realizzazione di una nuova rampa di accesso e uscita dalla strada statale 73, oltre alle esistenti, visto che l’attuale è più pericolosa di quella di via della Magnanina stessa oggetto di chiusura. Siamo giunti al paradosso che pur abitando a 300 metri dall’Esselunga dobbiamo percorrere 4 chilometri per andare al supermercato”.