Home Cronaca La proprietà dell’Archivio Vasariano: La volontà degli Aretini

La proprietà dell’Archivio Vasariano: La volontà degli Aretini

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AREZZO – "Il 23 Marzo 2010 scadrà il termine del diritto di prelazione dello Stato italiano per il possesso dell’Archivio Vasariano. Purtroppo una approfondita analisi giuridica dei documenti storici attestanti la proprietà dello stesso Archivio da parte della Fraternita dei Laici si è dimostrata insufficiente, in base ai documenti oggi conosciuti.
Si consolida ormai come linea irreversibile l’acquisto dell’Archivio Vasariano da parte di privati soggetti russi, salvo che emergano nuovi fatti ostativi.
Il Ministro Bondi ha confermato la totale decisione di conferma del vincolo pertinenziale. Lo Stato Italiano non è in grado di impegnare 150 milioni di euro nell’acquisto delle carte vasariane.
Occorre cominciare a riflettere sul cosa fare, quali iniziative intraprendere e da realizzare verso la futura nuova proprietà dell’Archivio Vasariano. Questa vicenda è un passaggio primario per lo sviluppo culturale, turistico, economico di Arezzo e Provincia. Guai a sottovalutare o ad assumere solo posizioni ideologiche o fare “passerelle” mediatiche in Casa Vasari. Ho portato queste mie idee in Consiglio Comunale, sede dove rappresento, come eletto, il popolo aretino. Ritengo che la popolazione intera aretina debba esprimere la sua posizione sulla permanenza perpetua dell’Archivio Vasariano in Casa Vasari ad Arezzo, senza alcuna deroga di esposizione all’estero, senza mai lasciare il territorio nazionale.
Il Ministro Bondi ha confermato questa volontà.
Ora tocca a noi tutti Aretini esprimere la nostra posizione firmando una “volontà scritta” da consegnare al Ministro Bondi e alla nuova prossima proprietà russa, affinché decida e si impegni a valorizzare l’Archivio Vasariano in Arezzo, in casa Vasari, senza alcun trasferimento delle carte vasariane fuori dal territorio aretino e nazionale.
Nei prossimi giorni intendo promuovere una raccolta di firme per questa finalità."

Articlolo scritto da: Pier Luigi Rossi