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Le interrogazioni del Consiglio Comunale del 10 dicembre

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Le interrogazioni del Consiglio Comunale del 10 dicembre

AREZZO – Dopo il ricordo introdotto da Giovanni Pelini di Cornelio Vinay, per 7 anni Sindaco di Arezzo negli anni dello sviluppo, seguito da un minuto di raccoglimento di tutto il Consiglio Comunale, spazio alle interrogazioni.
Marco Manneschi (Città aperta – Idv) è tornato sulla vicenda dei campionamenti eseguiti da Arpat su alcuni pozzi nell’area delle cave di Quarata dai quali risultava, nel 2008, una contaminazione da idrocarburi, arsenico e vanadio e nel 2009 da manganese, alluminio, piombo e ferro. “Tale situazione, in realtà – ha sottolineato Manneschi – perdura da anni e in ragione di questa contaminazione delle acque dei pozzi per uso potabile è stata programmata una nuova rete di distribuzione idrica a favore delle abitazioni della zona non servite dall’acquedotto. Dal maggio 2009 è stato altresì convocato un tavolo permanente delle attività estrattive per avviare un percorso tecnico-procedurale e partecipativo finalizzato al superamento delle criticità. Nonostante che nel verbale del tavolo del 25 giugno scorso la Usl chiedesse di comunicare ai cittadini la necessita di non utilizzare a scopo potabile le acque dei pozzi della zona, il Comune emetteva un avviso pubblico l’11 luglio nel quale si affermava che l’acqua non era contaminata. Nel settembre 2009 è risultato invece un aumento del valore del manganese. Una situazione che richiede di procedere a un monitoraggio delle acque su ampia scala e ravvicinato nei tempi. L’amministrazione ha assunto l’impegno a effettuare i monitoraggi con queste due caratteristiche ma se sono aumentati i punti di prelievo non può dirsi la stessa cosa per la cadenza temporale”. Marco Manneschi ha dunque chiesto “quali iniziative l’amministrazione intenda promuovere per garantire il ripristino della salubrità delle acque di falda, perché siano state diffuse comunicazioni erroneamente rassicuranti e qual è lo stato di progetto dell’estensione delle rete idrica a località comprese nel triangolo delle cave”.
Mario Bruni (Città aperta – Idv), ricordando come l’amministrazione abbia già riqualificato Piazza Guido Monaco e Piazza Grande, ha sottolineato invece che in Piazza della Libertà e nello spazio antistante il palazzo vescovile “si assiste al quotidiano sovvertimento di regole fondamentali. La piazza e l’area adiacente all’edificio religioso sono area pedonale e rappresentano la prima immagine che si imprime agli occhi dei turisti che provengono dalle scale mobili. Chiediamo se non sia urgente porre fine alla sosta abusiva e anche all’incuria e al degrado che l’uso a parcheggio di questi spazi comporta. Occorre invece difenderli dalla invadenza delle auto”.
Pier Luigi Rossi (Fi verso il Pdl) ha chiesto se “nel decimo anno dalla morte di Don Angelo Tafi, avvenuta nel 2000, non sia opportuno dedicare almeno un Saracino a questo importante personaggio della cultura e dell’identità aretina. Al Sindaco il compito di proporlo all’Istituzione Giostra”.