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‘Mamadou va a morire’ un libro di Gabriele Del Grande

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‘Mamadou va a morire’ un libro di Gabriele Del Grande

Dal 1988 oltre 12.000 giovani sono morti tentando di espugnare la fortezza Europa. Vittime dei naufragi, del Sahara, degli incidenti di tir carichi di uomini, delle nevi sui valichi, dei campi minati e degli spari della polizia. Mamadou va a morire è il racconto coraggioso di un giovane giornalista che ha seguito le rotte dei suoi coetanei lungo tutto il Mediterraneo, dalla Turchia al Maghreb e fino al Senegal, nello sforzo di custodire i nomi e la memoria di una generazione vittima di una mappa. Il suo è anche un grido d’allarme su una tragedia negata, che chiama in causa l’Europa, i governi africani e le società civili delle due sponde del Mare di Mezzo.
Dimenticare, rimuovere, rassegnarsi alla normalità delle tragedie dell’immigrazione descritte in questo libro, sarebbe come lasciare morire ancora una volta le persone vittime dell’immigrazione irregolare. Ancora peggio sarebbe ritenere, come pure qualcuno sembra fare, che queste tragiche storie possano avere un effetto pedagogico sui “candidati” all’emigrazione clandestina (dall’introduzione di Fulvio Vassallo Paleologo).
Il libro è stato tradotto in Germania e Spagna

Gabriele Del Grande è nato a Lucca nel 1982. Laureato a Bologna in Studi Orientali, dal 2005 vive a Roma e lavora per l’agenzia stampa Redattore Sociale. Nel 2006 fonda Fortress Europe (http://fortresseurope.blogspot.com), l’osservatorio mediatico sulle vittime dell’immigrazione clandestina. Un anno dopo segue le rotte dei migranti in Turchia, Grecia, Tunisia, Marocco, Sahara Occidentale, Mauritania, Mali e Senegal. Mamadou va a morire, la sua opera prima, è il racconto di quel viaggio. Suoi i reportage Roma senza fissa dimora (2005) e Biglietti di viaggio dalla Palestina (2004).