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Nobel Medicina a tre americani

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MILANO – Sono Elizabeth H. Blackburn, Carol W. Greider e Jack W. Szostak i vincitori del Premio Nobel 2009 per la Fisiologia e la Medicina. I tre scienziati si sono guadagnati il massimo riconoscimento per la medicina grazie a una scoperta nel campo della genetica: il meccanismo con cui i cromosomi sono protetti dai telomeri e dall'enzima telomerasi. L'annuncio è stato dato questa mattina al Karolinska Institutet di Stoccolma, in Svezia, durante una conferenza stampa che quest'anno è stata anche trasmessa in diretta online sul sito Internet Nobelprize.org.

Si tratta di un'australiana di 61 anni, una californiana di 48, sua allieva, e un 57enne nato in Inghilterra e cresciuto in Canada. Lavorano tutti negli Stati Uniti e hanno tutti la cittadinanza americana. Una triade 'a stelle e strisce'. I tre vincitori si spartiscono un premio pari a 10 milioni di corone svedesi, poco meno di un milione di euro.

Elizabeth H. Blackburn, classe 1948, è nata a Hobart in Tasmania, Australia. Ha la doppia cittadinanza australiana e americana. Dopo gli studi all'università di Melbourne, ha conseguito il PhD nel 1975 all'università britannica di Cambridge, quindi ha lavorato come ricercatrice alla Yale University di New Haven, Stati Uniti. E' passata poi all'università della California di Berkeley, e dal 1990 è professore di biologia e fisiologia all'università della California di San Francisco.

Carol W. Greider, cittadina statunitense, è nata nel 1961 a San Diego, California. Ha studiato all'università della California a Santa Barbara e a Berkeley, dove ha conseguito il PhD nel 1987 con Blackburn come supervisore. Dopo le ricerche di post-dottorato al Cold Spring Harbor Laboratory, è stata nominata nel 1997 docente al Dipartimento di genetica e biologia molecolare alla Johns Hopkins University School of Medicine di Baltimora.

Jack W. Szostak, classe 1952, è nato a Londra ma è cresciuto in Canada. Ha studiato alla McGill University di Montreal e alla Cornell University di Ithaca, New York, dove ha conseguito il PhD nel 1977. Ha lavorato alla Harvard Medical School dal 1979 e attualmente insegna genetica al Massachusetts General Hospital di Boston. Cittadino statunitense, è associato anche al Howard Hughes Medical Institute.

I tre scienziati hanno risolto uno dei principali 'misteri' del campo della biologia: come i cromosomi possono essere copiati in modo completo durante la divisione cellulare e come vengono protetti dalla degradazione. Le molecole di Dna che contengono il nostro patrimonio genetico sono impacchettate nei cromosomi, i telomeri sono i 'cappucci' alle loro estremità. Elizabeth Blackburn e Jack Szostak hanno scoperto – si legge nel comunicato dell'assemblea dei Nobel al Karlonska Institutet di Stoccolma – che un'unica sequenza di Dna nei telomeri protegge i cromosomi dalla degradazione. Mentre Carol Greider e ancora Elizabeth Blackburn hanno identificato la telomerasi, l'enzima che 'costruisce' i telomeri. Man mano che questi si accorciano, la cellula invecchia. Al contrario, se l'attività della telomerasi è elevata, i telomeri mantengono la loro lunghezza e la senescenza cellulare viene ritardata. Questo accade nelle cellule tumorali, che possono essere considerate virtualmente immortali. Alcune malattie ereditarie, invece, sono caratterizzate da una scarsa attività dell'enzima, che si traduce in danni cellulari. L'assegnazione del Nobel 2009 ai tre scienziati e al loro lavoro riconosce e premia la scoperta di un meccanismo fondamentale nella cellula. Una scoperta che ha favorito lo sviluppo di nuove strategie terapeutiche, sottolinea l'Accademia.

"Si tratta di un contributo importante, che ci ha permesso di conoscere meglio la struttura dei cromosomi. Con importati riflessi sullo studio dell'invecchiamento e del cancro", ha commentato con l'ADNKRONOS SALUTE Giovanni Neri, direttore dell'Istituto di genetica medica dell'Università Cattolica di Roma.

Articlolo scritto da: Adnkronos Salute/Ign