ROMA – Scadono oggi i termini per la regolarizzazione dei lavoratori domestici clandestini. Fino a questa mattina (la procedura on line chiuderà a mezzanotte) sono state inviate sul sito del ministero dell'Interno 266.092 domande di regolarizzazione.
Il ministro Roberto Maroni, intervistato da Maurizio Belpietro a "Mattino cinque" su Canale 5, chiude le porte a qualsiasi ipotesi di proroga per regolarizzare colf e badanti. "Non c'e' alcuna possibilita' di fare proroghe, e' una norma che si conosce da tempo, si sa quali sono le scadenze, le modalita' e le condizioni, questa finestra per la regolarizzazione si chiude oggi" afferma il titolare del Viminale.
Quanto al successo o meno della regolarizzazione, Maroni afferma che "si sono fatte delle stime assolutamente a casaccio, 500mila, 400mila, 700mila, un milione. Questa norma e' stata fatta proprio per fare emergere un fenomeno che non era conosciuto, quello del lavoro nero delle badanti e delle colf, quindi basarsi su una stima per dire che e' stato un successo o un flop e' una cosa assolutamente sbagliata".
"Noi registriamo i dati delle domande presentate, oggi e' l'ultimo giorno, e questa sara' la realta' emersa, la realta' regolarizzata", ha aggiunto Maroni, sottolineando infine che "da domani queste persone saranno regolarizzate e chi non ha voluto usufruire di questa norma avra' deciso di continuare nel lavoro irregolare e quindi sara' soggetto alle sanzioni previste dalla legge".
Quanto poi alla questione immigrati, di cui si discute anche all'interno della maggioranza, Maroni sottolinea che "il presidente Fini chiede una modifica alla legge sulla cittadinanza, una legge che c'e' gia' e che funziona. Personalmente credo che la legge non debba essere modificata". "Adesso ci sono altri problemi da affrontare per il Parlamento ed il governo, rispetto alla modifica di una legge che, secondo me, oggi non desta nessuna particolare preoccupazione, funziona e credo che si possa continuare con i principi contenuti in questa legge. Comunque – conclude Maroni – il Parlamento e' sovrano".
Articlolo scritto da: Adnkronos