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Pechino 2008, Rebellin sospeso dal Club Olimpico

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MANAMA – Dopo l'italiano Davide Rebellin (nella foto) è risultato positivo al Cera, l'Epo di terza generazione Rashid Ramzi, oro olimpico nei 1500 maschili alle Olimpiadi di Pechino 2008. La positività del mezzofondista del Bahrain, emersa dopo i test supplementari disposti dal Comitato olimpico internazionale (Cio), è stata annunciata da Ahmad Ben Hamad Al El Khalifa, vicesegretario generale del Comitato olimpico nazionale, all'agenzia Dpa. Ramzi ha chiesto di essere presenziare all'esecuzione delle controanalisi.

Intanto, il presidente del Coni, Giovanni Petrucci, ha provveduto questa mattina a sospendere con effetto immediato Rebellin dal Club Olimpico. Il Tribunale Nazionale Antidoping ha sospeso in via cautelare il ciclista azzurro che è risultato positivo al Cera. Ai Giochi, Rebellin ha conquistato la medaglia d'argento nella prova in linea professionisti.

''Il presidente del Coni ha altresì informato con una lettera il Sottosegretario allo Sport, Rocco Crimi, di quanto ricevuto dal Cio, inviandogli una dettagliata relazione'', prosegue il Coni. ''Il Procuratore Antidoping, Ettore Torri, ha aperto un'inchiesta e ha disposto la convocazione dell'atleta per lunedì 4 maggio alle ore 12, presso gli uffici dello Stadio Olimpico a Roma -prosegue il Coni-. Il Procuratore ha anche chiesto contestualmente al Presidente del Tribunale Nazionale Antidoping, Francesco Plotino, la sospensione cautelare dell'atleta e ha provveduto a prendere i primi contatti con la Procura della Repubblica di Roma. Il Presidente Plotino ha accolto l'istanza presentata dall'Ufficio Procura Antidoping e ha sospeso l'atleta Rebellin da ogni attività agonistica''.

Il Coni ''ribadisce la propria linea di assoluta fermezza e condanna per le pratiche di doping, che oltre a porsi in contrasto con la normativa Antidoping dettata dagli Enti preposti, viola altresi' precetti normativi dettati dal Legislatore italiano configurandosi quale fattispecie di reato''.

Il Comitato olimpico nazionale ''sottolinea anche che l'episodio contestato, se definitivamente accertato, appare altamente lesivo del Coni, Ente preposto alla tutela, alla salvaguardia e allo sviluppo dello sport quale bene nazionale, incidendo inoltre negativamente sugli effetti emulativi che la massa degli sportivi subisce dall'esempio degli atleti olimpionici, sulla cultura dello sport, sull'immagine pubblica del Coni nonché sulla stessa figura di tutti gli atleti italiani, e concorrendo a rendere più difficile l'opera di contrasto all'uso di sostanze e metodi proibiti – soprattutto tra le più giovani generazioni – che il Coni da molti anni ha intrapreso''.

''Per tali ragioni -conclude la nota- il Coni intende ricordare che porterà avanti ogni iniziativa, in tutte le competenti sedi, a livello penale e civile, a tutela dei diritti e degli interessi del Comitato Olimpico Nazionale nei confronti di quanti abbiano posto in essere condotte in violazione della normativa Antidoping''.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign