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Roma, al Valle ‘Il dubbio’ con Accorsi per la regia di Castellitto

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ROMA – E' la storia di un sospetto che giunge a un conflitto scatenando un 'dubbio' da cui prende forma la presunta innocenza o colpevolezza. E' 'Il dubbio', lo spettacolo che arriva a Roma dopo aver girato l'Italia con 81 repliche e 61.000 spettatori, che vede protagonista Stefano Accorsi sul palcoscenico del Teatro Valle, con la regia di Sergio Castellitto che torna al teatro dopo un lungo periodo passato nel cinema.

Torna al suo primo amore per raccontare un tema scottante e attuale come la pedofilia. ''Cerco di fare teatro quando ne avverto la passione'', spiega Castellitto che dedica il debutto di domani sera all'insediamento di Obama alla Casa Bianca. E' una storia che ''parla di omosessualità, non solo di pedofilia – continua Castellitto – Perché il vero conflitto è nella diversità''. La storia si snoda sulle musiche di Bob Dylan e ripercorre la vicenda di Padre Flynn, interpretato da Stefano Accorsi. Prete cattolico, giovane, appassionato, vicino alle anime dei suoi parrocchiani, che sembra capire. Un sacerdote moderno, forse troppo per il 1964, tanto che crea sospetti e 'dubbi'.

La direttrice della Scuola Parrocchiale, Suor Aloisia (Lucilla Morlacchi), inizia a sospettare del sacerdote. Crede che possa aver abusato sessualmente di un allievo, guarda caso l'unico ragazzino di colore. Lo accuserà e ne chiederà l'allontanamento. Testimone involontaria, e anche a malincuore, poiché ammira Padre Flynn (un nome di famiglia operaia irlandese) sarà la giovane insegnante Suor James (Alice Bachi), che ha colto il ragazzino Muller all'uscita di un incontro con il prete, con l'alito che sa di alcool.

Nel conflitto che si innesca il sacerdote verrà perfino difeso dalla madre del ragazzo (Nadia Kibout), che non entra nel merito del rapporto che si è creato tra il prete e suo figlio ma apprezza l'interesse che un prete bianco possa avere per suo figlio nero. Conflitto, ipocrisia, colpi bassi raccontati con forte passione, la stessa che Castellitto è solito mettere nelle sue interpretazioni e ora infonde nei suoi personaggi che dirige in questo lavoro scritto da John Patrick Shanley. ''Ho lavorato con tanti registi ma questa esperienza è una delle più alte proprio grazie a Sergio Castellitto – racconta Lucilla Morlacchi, nelle vesti di suor Aloisa – il testo è molto interessante ma è stato alzato dalla regia di Sergio''.

''Sergio – replica Accorsi – ci ha messo nella condizione di poter essere sempre nella possibilità di osare, di andare fino in fondo''. Insomma, un superarsi continuo, andare oltre gli schemi della recitazione attraverso la ''dinamicità degli attori nei confronti di questo lavoro – spiega il regista – affinché possano mantenere la tensione dall'inizio alla fine dello spettacolo e non, come succede a volte, lasciarsi prendere dalla routine delle repliche''.

Lo spettacolo, che riprende la tournée dal 10 gennaio al 15 marzo, anticipa l'uscita nelle sale della versione cinematografica prevista per la fine di questo mese, nel cui cast c'è anche la famosa attrice Maryl Streep nel ruolo di Suor Aloysius. Intanto, lo spettacolo teatrale continuerà a toccare le sedi prestigiose dei teatri italiani come Orvieto, Firenze, Roma, Torino, Thiene, Treviso, Pordenone, Pistoia, Pavia, Massa, Fermo, Ancona e Budrio.