Home Cronaca Terremoto, Vigili del Fuoco: 4.000 verifiche da task force

Terremoto, Vigili del Fuoco: 4.000 verifiche da task force

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L'AQUILA – La domenica di Pasqua hanno fatto il punto, appositamente convocati per approntare tecniche e procedure comuni per gli interventi. Il giorno successivo erano già operativi: dal 13 aprile scorso 120 ingegneri dei Vigili del Fuoco proseguono le verifiche tecniche dei danni causati agli edifici dal terremoto che ha messo in ginocchio l'Aquila e l'Abruzzo. Squadre miste di ingegneri e tecnici dei Vigili del Fuoco e della Protezione Civile sono incaricate di stilare una serie di valutazioni in merito al grado di inagibilita' e alle lesioni subite dalle strutture colpite dal sisma.

''Finora abbiamo fatto quasi 4.000 verifiche, 800 al giorno -dice all'ADNKRONOS l'ingegner Paolo Qualizza, coordinatore della task force dei Vigili del Fuoco mobilitati per questo specifico servizio- abbiamo iniziato dalla periferia de l'Aquila e dai Comuni della Provincia. Ogni giorno cambiamo zona, la gente aspetta con ansia il sopralluogo dei tecnici''.

''Vengono esposti degli avvisi pubblici – aggiunge Qualizza spiegando come vengono fatte le verifiche – le persone ci aspettano in prossimità delle proprie abitazioni e sono loro che ci aprono casa, anche se non entrano nelle abitazioni insieme alle squadre incaricate delle valutazioni. Quindi analizziamo le condizioni degli edifici, valutando la consistenza e la forma delle lesioni sulla struttura e riportiamo tutti i dati su 'check list' elaborate per avere criteri uniformi di valutazione''.

''A fine giornata, dopo tutti i controlli – sottolinea – consegniamo le schede al coordinamento della Protezione Civile che a sua volta prosegue l'iter previsto fino a far giungere i dati ai sindaci dei vari Comuni che ufficializzano i risultati delle verifiche efettuate. Quest'opera di verifica della stabilità e dell'agibilità delle strutture – tiene a rimarcare l'ing. Qualizza – proseguirà fino all'esaurimento di tutti gli stabili sottoposti a controllo. Per l'Aquila andranno verificati tutti gli edifici''.

La dichiarazione di agibilità è condizione necessaria per consentire ai cittadini di rientrare nelle proprie abitazioni dopo i provvedimenti di evacuazione firmati dai sindaci. Intanto la Protezione Civile segnala che sono 48, oltre l'Aquila, i comuni abruzzesi colpiti da scosse sismiche di intensità uguale o superiore al sesto grado della Scala Mercalli inseriti nel decreto Bertolaso.

Trentasei sono della provincia dell'Aquila, cinque della provincia di Teramo e sette in provincia di Pescara. Si tratta, per la provincia dell'Aquila: Acciano, Barete, Barisciano, Castel del Monte, Campotosto, Capestrano, Caporciano, Carapelle Calvisio, Castel di Ieri, Castelvecchio Calvisio, Castelvecchio Subequo, Cocullo, Collarmele, Fagnano Alto, Fossa, Gagliano Aterno, Goriano Sicoli, L'Aquila, Lucoli, Navelli, Ocre, Ofena, Ovindoli, Pizzoli, Poggio Picenze, Prata D'Ansidonia, Rocca di Cambio, Rocca di Mezzo, San Demetrio ne' Vestini, San Pio delle Camere, Sant'Eusanio Forconese, Santo Stefano di Sessanio, Scoppito, Tione degli Abruzzi, Tornimparte, Villa Sant'Angelo e Villa Santa Lucia degli Abruzzi.

Per la provincia di Teramo si tratta dei comuni di Arsita, Castelli, Montorio al Vomano, Pitracamela e Tossicia. Infine per la provincia di Pescara i comuni inseriti nell'ordinanza di Guido Bertolaso sono: Brittoli, Bussi sul Tirino, Civitella Casanova, Cugnoli, Montebello di Bertona, Popoli e Torre de' Passeri.

Secondo altri dati, sono poi circa 150 i centri in cui si segnalano lesioni e chiusure per inagibilità degli edifici. Su oltre 2.000 strutture sottoposte a verifica, il 17% è da ricostruire mentre quasi 1.200 edifici sono utilizzabili, pari al 54% del totale. Con il prosieguo delle verifiche tecniche, la mappa dei centri dell'Abruzzo danneggiati dal terremoto delle 3.32 del 6 aprile si avvia a offrire un quadro dei danni totali.

Al momento, a mostrare le ferite più profonde del sisma sono alcune delle frazioni dell'Aquila, come Onna, simbolo della tragedia, ma anche Roio, Paganica e Camarda. Sono interessate da crolli e sfollamenti anche Assergi, Aragno, Bazzano, Coppito, Bazzano, Sassa, Bagno e San Gregorio.

In provincia è stato evacuato il centro storico di Prata D'Ansidonia, è a rischio crollo anche la chiesa romanica di San Paolo di Peltuinum. Anche San Pio delle Camere è sgomberata: il 90% della popolazione è senza un tetto. Ad Anversa Degli Abruzzi si contano 8 ordinanze di sgombero; chiuso il borgo medievale di Massa D'Albe, mentre Campotosto è evacuato e i 700 abitanti hanno trovato alloggio in tenda.

A Villa Sant'Angelo il centro storico è quasi completamente distrutto, evacuati anche i 3.000 abitanti di Montereale. Evacuazione anche per Pizzoli dove sono 60 le case inagibili, per Cagnano Amiterno e Barete. Sgomberato il centro storico di Fossa, mentre a Rocca di Cambio il 90% delle case è inagibile e a Rocca di Mezzo due terzi degli abitanti ha la casa lesionata: sono mille gli sfollati.

Articlolo scritto da: Adnkronos