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Ue, il 19 novembre il summit per le nomine

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BRUXELLES – Il summit straordinario dei capi di Stato e dei governi dei Ventisette sulle nomine Ue si terrà il prossimo 19 novembre a Bruxelles, come già trapelato ieri da indiscrezioni. A dare la conferma ufficiale è stata la presidenza svedese dell'Unione Europea.

Oggi è a Bruxelles il premier di Stoccolma Fredrik Reinfeldt che nel primo pomeriggio incontrerà la stampa per riferire degli ultimi sviluppi sull'intricata partita delle nomine alle alte cariche Ue e poi interverrà in aula di fronte al Parlamento Europeo riunito in plenaria.

Appare, infatti, sempre più difficile l'auspicio iniziale del premier svedese di arrivare al summit a giochi sostanzialmente fatti. E in effetti comincia a prospettarsi la possibilità di un vertice non più celebrativo ma decisionale. La presidenza svedese continua a ripetere che sono in corso consultazioni, "siamo a circa metà dei leader Ue", hanno ripetuto ieri fonti di Stoccolma. Difficile dire quanti giorni ci vorranno per ultimare il giro, ma il punto è che si tratta solo del primo, dopo, dicono vari diplomatici, "ce ne vorrebbe un secondo di verifica". Insomma un lavoro lungo e faticoso, difficile pensare che Reinfeldt possa arrivare alla prossima settimana con la chiarezza che cerca, salvo veri colpi di scena. Al punto che, a quanto si apprende, la presidenza di turno non esclude che si arrivi a decidere le nomine, come prevede il Trattato, a maggioranza qualificata (i due terzi). "Le cose si stanno complicando, invece di chiarirsi" rincara un diplomatico di un importante paese Ue. E fonti svedesi negano che si stia 'cristallizzando' un consenso intorno a singole personalità. Van Rompuy? D'Alema? Belkenende? Intorno a nessuno di questi nomi c'è un vero consenso, "nonostante quello che si legge sulla stampa" commentano a Stoccolma.

Certamente gli svedesi smentiscono con decisione quanto scritto ieri dalla stampa belga, e cioè che lunedì a Berlino ci sarebbe stato un consenso di massima per il premier belga Herman Van Rompuy alla presidenza Ue. "Non si è parlato affatto della cosa – dicono fonti della presidenza – anche perché i leader Ue hanno già parlato o sanno di parlare a breve con il premier Reinfeldt. E la cancelliera Merkel voleva la massima concentrazione sulla celebrazione del Ventennale della caduta del Muro". Ancora incerta la posizione dei britannici, il cui gioco è tutt'altro che trasparente, non tutti a Bruxelles credono fino in fondo al 'ritiro' di David Miliband dalla corsa al posto di Alto rappresentante della politica estera dell'Ue. I veterani di Bruxelles non riescono a togliersi dalla mente il sospetto che possa essere un'astuta tattica negoziale. E poi c'è la questione di 'genere': sono in tanti a Bruxelles e nelle cancellerie nazionali a dire che almeno una delle alte cariche deve essere una donna.

In questo scenario non si sbilancia l'ex ministro degli Esteri italiano Massimo D'Alema. "No, meglio non parlarne. Tocchiamo legno", dice scaramantico.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Aki/Ign