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Apertura ‘Stefan’: incontro tra sindacati e Confesercenti

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Apertura ‘Stefan’: incontro tra sindacati e Confesercenti

AREZZO – Si incontrano le organizzazioni che hanno manifestato la contrarietà al possibile insediamento della Stefan nell’area ex-Lebole di Arezzo.
Lunedì si confrontano Confesercenti, nella persona del suo direttore Mario Checcaglini, Loretto Ricci Segretario di Filcams-CGIL, Giovanni Marini Segretario Fisascat-CISL e Marco Conficconi segretario di Uiltucs-UIL.
La preoccupazione è la stessa da ambo i versanti, quella delle imprese del commercio aretino, rappresentate da Confesercenti e quella dei dipendenti del commercio rappresentato dalle tre sigle sindacali.
“Tutte le organizzazioni che hanno promosso l‘incontro – dichiara Confesercenti – ritengono che l’apertura nell’area ex-Lebole nasconda un’anomala forma di vendita al dettaglio in una zona produttiva. Il rischio è che tale attività possa compromettere gli equilibri commerciali aretini”.
“La stessa tesi che fu giustamente avanzata qualche anno fa – proseguono i sindacati – quando in quell’area si paventava l’apertura dell’Outlet. Si temeva che venisse compromesso l’andamento delle attività commerciali del centro storico di Arezzo. Centro storico che negli ultimi anni, tutti, abbiamo cercato di rivitalizzare in ogni modo e con le problematiche ben note sia alle associazioni interessate, sia all’amministrazione comunale. Oggi riteniamo che l’ipotesi Stefan, compromettere i già delicati equilibri commerciali aretini. Tra l’altro questa attività commerciale in questi anni non è riuscita ad integrarsi con il tessuto del territorio e ha creato notevoli difficoltà sulla gestione del personale”.
“Se la formula presa ad esempio – concludono sindacati e Confesercenti – è la stessa che la nuova amministrazione comunale di Prato sta combattendo con decisione, ad Arezzo allora, è necessario intervenire immediatamente e più uniti possibili. Molte attività commerciali di media e piccola dimensione del nostro territorio e quelle dei comuni limitrofi, non resisteranno ad una concorrenza ‘sleale’. Al contrario la grande distribuzione, sollecitata, certamente scatenerà una richiesta di apertura domenicale e festiva generalizzata.”