Home Politica Bibbiena, un punto nascita da difendere

Bibbiena, un punto nascita da difendere

0
Bibbiena, un punto nascita da difendere

Arezzo – «L’attenzione delle popolazioni ai punti nascita è ovviamente fortissima. Ho quindi chiesto al Ministro della salute se non reputa essenziale e doveroso salvare quelle realtà ad alta specificità territoriale ed elevata professionalità. E quindi garantire a tutte quelle persone che scelgono di nascere, crescere e vivere in montagna o in territori non vicini a grandi arterie di viabilità e comunicazione, pari diritti di accesso alle strutture sanitarie, così come previsto dalla Costituzione. E questo salvaguardando quelle realtà ospedaliere che, pur registrando meno di 500 parti all’anno, sono ben funzionanti ed assicurano alla cittadinanza un servizio di qualità”.
La Toscana ha già ottemperato all’ottimizzazione dei plessi ospedalieri e proprio sulla base della razionalizzazione compiuta, ha derogato al limite dei 500 parti all’anno per i punti nascita come quello di Bibbiena con i suoi 350 annuali conferma la qualità del servizio reso. Basta citare l’aumento costante delle nascite, l’assenza di casi di morte nel corso dell’anno (escluse quelle in utero), la rianimazione notturna, il parto in analgesia, un’attenzione particolare all’umanizzazione dell’assistenza alla nascita, la promozione dell’allattamento al seno. La qualità è confermata anche dall’alto numero di donne, provenienti da altre zone della provincia, che scelgono il punto nascita di Bibbiena.
La sua eventuale chiusura non troverebbe una soluzione alternativa adeguata. La particolare conformazione territoriale del Casentino renderebbe necessari tempi lunghi per organizzare un servizio di emergenza-urgenza territoriale in grado di intervenire con perizia e mezzi adeguati a sostegno delle madri e dei neonati. Inoltre sarebbero necessari adeguamenti delle strutture verso le quali finirebbero per essere indirizzate le quasi quattrocento partorienti casentinesi.»

Articlolo scritto da: PD: Donella Mattesini