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Confartigianato per vie legali contro i fonografici

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Confartigianato per vie legali contro i fonografici

AREZZO – “E’ quanto meno inaccettabile che in un momento di particolare difficoltà per le imprese, si possa permettere a qualcuno di richiedere pagamenti illegittimi con fare pressante, aggressivo e minatorio”.
Questo il duro monito di Marco Bacci, Responsabile del Settore Categorie e Mercato di Confartigianato contro la Società Consortile Fonografici (SCF) che da mesi sta inviando da mesi ad alcune categorie (pasticcerie, gelaterie, bar, ristoranti, pizzerie a taglio, rosticcerie, acconciatori, estetiste, ma anche ottici, autoriparatori, pulitintolavanderie, aziende commerciali che vendono cd-dvd-elettrodomestici, fotografi) richieste di pagamento di compensi per i diritti a carico delle imprese che diffondono musica di ambiente o di sottofondo nei locali aziendali.
“Abbiamo ottenuto – sostiene Bacci – un parere preciso da parte dai Nostri legali sul fatto che tale richiesta, non ha alcun fondamento giuridico in quanto le imprese artigiane, microimprese e pubblici esercizi, utilizzano la musica come “d'ambiente” o “di sottofondo” e non come «comunicazione al pubblico» o «pubblica utilizzazione dei fonogrammi» prevista nella norma per il versamento dei relativi compensi.
“Ci siamo mossi verso l’Autorità Garante – aggiunge Bacci – richiedendo un'istruttoria per violazione della privacy e intraprendendo un'azione legale che vede coinvolte tutte le Confartigianato d’Italia presso il tribunale di Milano la cui udienza è prevista nel mese di Aprile. Come se niente fosse, SCF ha inviato una nuova lettera di intimazione con relativa fattura maggiorata alle aziende, con minacce più o meno velate di recupero coattivo del credito, citando addirittura presunti sopralluoghi effettuati presso le aziende (assolutamente mai avvenuti) da parte dell'agenzia investigativa Hunter Investigazioni.
“Vista la situazione – conclude Bacci – siamo intervenuti nei confronti del Ministero dello Sviluppo Economico ribadendo la nostra posizione nei confronti di scf, la quale secondo il nostro avviso non può esimersi da ulteriori iniziative giudiziarie oggetto della nostra azione legale. In tal senso chiediamo un intervento anche delle Istituzioni locali per risolvere questa annosa questione che rischia di penalizzare categorie già in forte difficoltà per la crisi economica in atto”.