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Consiglio Comunale – Le interrogazioni

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Consiglio Comunale – Le interrogazioni

AREZZO – Come anticipato nei giorni scorsi, il consigliere Francesco Macrì ha presentato un'interrogazione sulla gestione dei contributi accordati dall’amministrazione comunale, attraverso l’assessorato alla cultura, all’Ente Filarmonico Italiano per le sue iniziative invernali alle quali vanno aggiunte quelle comprese nel “Giardino profondo”, cartellone concentrato nei mesi estivi. Oltre a lamentare l'entità complessiva dei contributi, pari a 212.728 euro, Macrì ha ricordato il pignoramento subito dall'Ente Filarmonico Italiano nel 2010 da parte di un concittadino “esasperato dalla continue promesse di pagamento non mantenute”. Macrì ha richiamato una delibera, la 194 del 2010, nella quale il Comune di Arezzo ha preso atto dell’impossibilità dell’Ente Filarmonico Italiano di concludere il programma “I Grandi Appuntamenti della Musica 2009/2010” e deciso di “ridurre proporzionalmente l’importo del contributo ancora da liquidare all’associazione” destinando il residuo, pari a euro 10.980, a una neo costituita associazione culturale no profit “Arezzo Città del Vasari”. I rilievi di Macrì su gestione politica e procedura amministrativa, entrambe “indifendibili”, si sono diretti sia sull'opportunità della concessione di contributi pubblici ad associazioni la cui compagine societaria fa riferimento alla medesima persona, sul tempismo della costituzione dell'associazione “Arezzo Città del Vasari” pochi giorni prima della delibera di giunta che conferiva i finanziamenti – “Non è credibile che il Comune non sapesse dell'esistenza del pignoramento, anche perché questo è preceduto da un provvedimento giudiziario” – sul contatto preso dall'ufficio legale del Comune con un “organismo di libera informazione al fine di ottenere dati per avanzare un'ipotetica e non precisata tutela giudiziaria a vantaggio dell'amministrazione”.
L'assessore Camillo Brezzi ha ribadito i concetti espressi in commissione consiliare cultura: “i rapporti con l'Ente Filarmonico sono nati nel 2004, all'epoca della seconda giunta Lucherini. Nel 2006 abbiamo dunque proseguito un rapporto di collaborazione che ci sembrava utile per dare alla città musica di qualità e formare un pubblico adeguato in linea con la migliore tradizione locale che oggi si sostanzia soprattutto nella presenza pluridecennale di un Liceo Musicale. Quando parlo di qualità ricordo su tutti Riccardo Muti che ha diretto l'orchestra Cherubini in San Framncesco ma ogni anno abbiamo ospitato eccezionali musicisti che hanno scelto di risiedere in città per il periodo degli eventi permettendo agli studenti del liceo di rapportarsi con professionisti unici.
Brezzi ha ricordato sia che “l'atto di pignoramento del Tribunale ha determinato il blocco dell'erogazione dei contributi residui all'Ente Filarmonico” sia che “la somma rivendicata è sempre stata a disposizione del soggetto indicato dal magistrato”. Dopo di che “Arezzo Città del Vasari” è “un'associazione diversa che già dall'autunno del 2008 aveva dato vita a un progetto relativo al cinquecentenario vasariano. Non ho difficoltà ad ammettere che si è trattato di ingenuità non avere verificato la data della costituzione formale di quest'ultima associazione ma se la stessa ha fatto pervenire al Comune già nel 2009 una lettera dove il progetto veniva illustrato, ho evidentemente fatto riferimento a questo dato temporale”.

Tre interrogazioni di Marco Tulli (Sinistra): la prima sui motivi che hanno spinto l’amministrazione a ricorrere sistematicamente al volontariato per la gestione di una serie di servizi sociali, culturali ed educativi. “È stato valutato – rileva Tulli – il potenziale impatto di queste scelte sulla qualità dei servizi stessi, sulla precarizzazione del lavoro degli addetti del settore e sulla valutazione delle professioni sociali ed educative? La modalità di utilizzo del volontariato in attività che richiedono al tempo stesso formazione degli operatori, organizzazione più o meno complessa del servizio, continuità e responsabilità nell’erogazione delle prestazioni, spesso qualificate e comunque rivolte a un utenza fragile, è una scelta che presenta a mio modo di vedere alcune ambiguità di fondo”.
La seconda sulla decisione unilaterale del rettore e del direttore amministrativo di tagliare lo stipendio integrativo agli insegnanti madrelingua, altrimenti detti Collaboratori Esperti Linguistici (CEL). Un taglio che corrisponde a più della metà dello stipendio stesso. “Singolari – rileva Tulli – le motivazione date per legittimare questa operazione. Sostiene l’amministrazione universitaria che essendo il contratto dei CEL scaduto il 31 dicembre 2009 non vi sarebbe più copertura finanziaria per gli stipendi dei collaboratori linguistici. Dichiarazione quanto meno opinabile poiché la giurisprudenza della Corte di Giustizia Europea e del giudice del lavoro di Padova riconosce ai CEL il mantenimento del trattamento economico contrattuale anche se i contratti risultano scaduti. Questa situazione ha creato le condizioni per cui, all’improvviso, 47 lavoratori dovranno affrontare immediate situazioni personali e familiari di estrema criticità economica. Senza considerare le difficoltà che si presenteranno per gli studenti: i collaboratori linguistici garantisco infatti molte ore di didattica fondamentali per la formazione degli studenti di ogni indirizzo. Dunque, quanto forzosamente voluto dai vertici dell’ateneo, potrebbe avere conseguenze anche per gli studenti di Arezzo, Siena e Grosseto che, a migliaia, dovranno sostenere gli esami di lingua inglese, francese, spagnola e tedesca nella sessione di giugno-luglio. Visto che per lunghi anni – conclude Marco Tulli – l’attuale assessore alla cultura è stato il preside della Facoltà di Lettere e che il Comune di Arezzo è socio del Polo Universitario, vorrei sapere come l’amministrazione intende comportarsi di fronte allo smantellamento e alla dequalificazione dell’Università che se fossero davvero attuate comporterebbero un danno per la città in termini di crescita culturale e sociale”.
Con la terza interrogazione Tulli ha chiesto all'assessore Camillo Brezzi le motivazioni che hanno portati agli atti di gestione dei fondi destinati alla cultura e se intende ancora avvalersi dell'associazione “Arezzo Città del Vasari” per celebrare il cinquecentenario dell'artista aretino o se invece non intende convocare le associazioni culturali aretine per concordere con esse le modalità di svolgimento dell'anno vasariano.
Brezzi ha ribadito che “avvalersi o meno per il futuro di 'Arezzo Città del Vasari' è tema di riflessione politica mia personale ma anche di Sindaco e Giunta. Sulle associazioni: sul quinto centenario del Vasari, con molta difficoltà, stiamo lavorando da tempo con varie istituzioni. Durante questo lavoro prioritario abbiamo coinvolto alcune associazioni specializzate nell'arte e nella critica d'arte che possono dare un importante contributo. È mia premura coinvolgere anche altri soggetti tuttavia è ovvio che non tutte le associazioni culturali possono avere attinenza con il Vasari”.

Marco Donati (Pd) ha ribadito con una propria interrogazione le esigenze dei collaboratori linguistici che guadagnavano in partenza 1.900 euro. “Il sacrificio chiesto a queste figure professionali è dunque assai gravoso”.

Gianni Cantaloni, con un'interrogazione sottoscritta anche da Francesco Macrì, ha chiesto al Sindaco un giudizio sulle parole espresse da Marconi sulla Giostra che inficiano il clima sereno che dovrebbe esserci alla vigilia della manifestazione. “Un giudizio come quello dell'assessore può essere espresso solo da chi non conosce la realtà dei quartieri. O forse l'assessore fa prevalere sul buon senso il suo malumore per non essere in grado di svolgere un incarico che necessità di un impegno full time. Il Sindaco dovrebbe mantenere in prima persona una responsabilità di questo genere”.
Il Sindaco Giuseppe Fanfani ha ricordato di avere mantenuto la presidenza dell'Istituzione Giostra e “di esercitarla come dovuto tanto che anche per la prossima settimana ho in programma un incontro con i 4 rettori già convocati. Ho solo delegato a un assessore gli aspetti gestionali del Saracino”.
“La polemica è stata enfatizzata – ha dichiarato l'assessore Giuseppe Marconi. Dopo la Giostra del settembre del 2009 ho fatto un accordo con i gestori dei locali di Piazza Grande e ho portato avanti l'obiettivo di contemperare le loro esigenze, quelle dei residenti e i tempi di montaggio delle tribune. Quando ho visto che l'Istituzione Giostra ha preso una decisione a mia insaputa lo scorso 28 aprile ho dissentito da un'operazione che contraddiceva i miei precedenti impegni presi pubblicamente”.

Interrogazione di Luighi Lucherini: “negli anni 30 nasceva l'ospedale Garbasso in quanto la città godeva di un clima mite e i pazienti potevano godere di una situazione favorevole. L'ambiente aretino non possiede più i privilegi di cui sopra. Risulta infatti da una recente relazione sanitaria che la mortalità per tumore al polmone è adesso elevata. La Valdichiana poi supera ogni media regionale. L'agenzia regionale sulla sanità ha messo in risalto molti casi di asma e altre patologia respiratorie e cardio vascolari esistenti nel nostro territorio. Fra le azioni per il prossimo triennio si citano riduzioni di traffico e di emissioni dannose, sorveglianza ambientale ed epidemiologica finalizzata a individuare ogni punto critico per la salute. I cittadini aretini vivono da tempo in ambiente compromesso per la presenza di siti inquinanti, dalle cave di Quarata a San Zeno. Vari comitati hanno presentato le loro rimostranze ma gli enti preposti alla tutela della salute hanno dato risposte contraddittorie o inaccettabili. Chiedo al Sindaco di dare invece certezze ai cittadini anche mediante la realizzazione di una commissione di indagine pubblica sulle cave che indaghi sulle falde acquifere ma anche sullo stato generale di terreni e coltivazioni”.

Due interrogazioni sull'aeroporto ma di tenore diverso. Raffaello Giorgetti (Arezzo Futura) ha lamentato “l'affossamento del progetto di ampliamento e maggiore utilizzazione di Molin Bianco, scelta che non sembra utile al periodo di crisi che incontra il paese, dinanzi alla quale non andrebbe mortificato l'eventuale interesse di investitori e imprese per fare crescere una settore di potenziale sviluppo cittadino”.
Roberto Barone (Pd) ha ricordato invece la destinazione di Molin Bianco prevista nel piano strutturale – parco urbano – e che ogni previsione di aero-taxi, come quella promossa da Confindustria Arezzo, rappresenta una forzatura della volontà del Consiglio Comunale che ha scelto invece di non incrementare le prestazioni della struttura aeroportuale aretina, anzi di delocalizzarla. “Chiedo semmai di chiudere speditamente l'aeroporto attuale, di trasformarlo in ciò che prevede il piano strutturale, di fare desistere Confindustria Arezzo dal progetto aero-taxi e di notificare all'Enac, a tutela dei cittadini, la stesso progetto per verificare se è conforme alle norme”.
Per il Sindaco Giuseppe Fanfani occorre “ragionare in termini di interesse complessivo. Avevamo un piano strutturale che prevedeva la realizzazione di un aeroporto in Valdichiana e un parco a Molin Bianco. Abbiamo conservato questa seconda soluzione ed eliminato la prima perché in quella zona erano nati contrasti forti verso il progetto. Sono tuttavia consapevole che Arezzo non deve essere privata da una struttura del genere in grado di dare risposte al settore economico. Ho avuto diversi incontri sull'argomento, persuaso che prima o poi Regione Toscana, Regione Umbria e Ministero dei Trasporti avrebbero individuato una zona limitrofa ad Arezzo per costruire un aeroporto del centro Italia alternativo a Firenze. La risposta ultima dell'Enac è stata invece tranchant: l'unica possibilità per il centro Italia è l'ampliamento dell'aeroporto di Viterbo. Scordatevene altri. Di fronte a una presa di posizione di chiusura, la Regione ovviamente ha destinato i pochi soldi a disposizione ad altre provincie. La situazione impone come unica soluzione delocalizzare Molin Bianco. Su questa operazione, il Comune di Arezzo è disponibile a investire molti milioni di euro ma poichè ciò comporta anni di lavoro, attualmente dobbiamo utilizzare al meglio ciò che abbiamo, mettendolo in sicurezza e dando risposte serie al sistema economico che ce le chiede. Un aero-taxi a settimana, a costo zero per la pubblica amministrazione, non va certo a incidere sul già attuale movimento aeroportuale aretino. Se questo servizio può essere reso, ragionevolmente non possiamo dire di no, nell'attesa di trovare la soluzione alternativa a cui poco fa accennavo”.

Due interrogazioni infine di Pier Luigi Rossi: che fine ha fatto l'Archivio Vasariano sotto sequesto? Verrà costituita anche ad Arezzo la Società della Salute?
Fanfani ha detto di non conoscere lo stato esatto del procedimento penale ma di avere ben presenti due aspetti: “i termini dell'accusa, truffa aggravata ai danni dello Stato, e la costituzione del Comune di Arezzo a parte offesa”.