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Etica&Affari: istruzioni per l’uso

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Etica&Affari: istruzioni per l’uso

Arezzo – Coniugare scelte di investimento e responsabilità sociale. È la nuova sfida che si apre per il mondo imprenditoriale e che la Confcommercio di Arezzo coglie proponendo un corso di formazione dal taglio altamente innovativo: tre giornate di lezioni ‘full immersion’ sulla responsabilità sociale d’impresa. Per dimostrare che la ricerca del profitto può essere ‘cosa buona e giusta’, se ancorata al rispetto di persone e ambiente e, in generale, all’attenzione per il territorio in cui l’azienda vive ed opera.

L’idea alla base del progetto formativo, che sarà presentato ufficialmente domani (giovedì 4 novembre alle ore 21.15 presso la sede Confcommercio di Arezzo, in via XXV Aprile 12, arriva dal gruppo provinciale dei Giovani Imprenditori del terziario, che dopo aver lanciato a livello nazionale il fortunatissimo ‘Galateo delle imprese’ (il cui format è stato ripreso da altre organizzazioni in tutta Italia), si cimenta ancora una volta nella sperimentazione di nuove vie per fare impresa.

Alla serata di domani saranno presenti Alfredo Picillo, docente di responsabilità sociale d’impresa, il sociologo Domenico Aversa, il presidente della Confcommercio aretina Benito Butali e tre imprenditori locali che dell’etica d’impresa hanno fatto una strategia di crescita aziendale: il presidente di Monnalisa SpA Piero Iacomoni, il presidente di Aboca SpA Valentino Mercati e il direttore di Koinè Paolo Peruzzi.

“Il loro esempio – dice la presidente degli ‘under 40’ di Confcommercio Simona Petrozzi, promotrice del corso insieme al vicepresidente Simone Piccirilli – servirà a dimostrare che l’etica non è un concetto astratto in economia, ma qualcosa di tangibile, raggiungibile e che fa bene. Le storie che ci racconteranno sono fatte di asili nido aziendali, palestre e biblioteche in ufficio, centri socio-culturali aperti al territorio, iniziative di carattere vario che dimostrano l’attenzione per il mondo intorno all’azienda”.

“Essere socialmente responsabili, infatti – spiega la Petrozzi – non significa fare beneficenza o, genericamente, comportarsi bene. Piuttosto, significa fare investimenti tenendo conto dei risvolti sociali delle proprie azioni, perchè coesione sociale e crescita economica vanno di pari passo. Ogni imprenditore può quindi diventare eticamente responsabile”.

La domanda a cui i Giovani di Confcommercio cercheranno di rispondere nel corso della serata di giovedì prossimo è dunque: perché un’impresa della provincia di Arezzo dovrebbe occuparsi di responsabilità sociale? Non basta forse rispettare la legge, le regole della sicurezza sul lavoro, pagare le tasse, non inquinare l’ambiente, trattare bene clienti e collaboratori? “Ovviamente, no – anticipa la presidente Simona Petrozzi – perché un conto è seguire le regole imposte da altri come fossero un ‘male necessario’, un conto è invece ingegnarsi perché la propria azienda offra valore aggiunto al territorio. Non si può immaginare quali e quante ricadute se ne possano avere, in termini di fatturato, di immagine, di promozione, di capacità di fare rete con tutti gli attori sociali, economici e politici del territorio. È importante che tutti gli imprenditori aretini ne siano consapevoli”.