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Interventi di bonifica in Casentino

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CASENTINO – Le eccezionali ondate di maltempo del mese di dicembre e dello scorso gennaio non hanno risparmiato neanche il Casentino. Le abbondanti nevicate, le piogge torrentizie e lo scioglimento immediato delle nevi hanno fatto aumentare il livello dei corsi d’acqua, fortunatamente non si registrano casi rilevanti di rottura degli argini. A differenza di altre zone della Toscana, il Casentino ha riportato danni di modesta entità riferiti soprattutto, localmente, a singole opere idrauliche e a circoscritti movimenti franosi che hanno interessato principalmente il comune di Talla e di Capolona. In questo contesto si inserisce il ruolo della Comunità Montana del Casentino con la sua opera di bonifica che esercita sul territorio, con interventi continui nei fossi e nei torrenti, che vanno dal taglio selettivo della vegetazione alla manutenzione degli alvei e delle numerose opere idrauliche presenti. E proprio in questo consiste l’attività di bonifica che l’ente svolge nei corsi d’acqua principali del reticolo idrografico, che ha in manutenzione su delega della Regione, su un’estensione di 88mila ettari, ad eccezione dell’Arno di cui si occupa la Provincia di Arezzo. Il contributo di bonifica, dovuto per legge e pagato da tutti i proprietari dei terreni e dei fabbricati che ricadono all’interno del comprensorio, è destinato a finanziare questi importanti interventi di manutenzione. Nei torrenti del Casentino è presente un enorme patrimonio di opere idrauliche, che sono strutture vitali per la sicurezza idrogeologica del nostro territorio. Si pensi che le briglie censite sono oltre 1.300 e alcune di queste risalgono addirittura agli anni 30. L’assessore Francesco Sassoli sottolinea l’importanza del lavoro svolto: “La Comunità Montana del Casentino provvede ormai da oltre 30 anni alla loro manutenzione, conservazione e ricostruzione, nonché alla realizzazione di nuove opere, sempre allo scopo di prevenire i dissesti quali le frane e le alluvioni. E’ quindi fondamentale svolgere questa attività di difesa del suolo con continuità, giorno dopo giorno, anno dopo anno, senza mai abbassare la guardia, con lo scopo di ridurre il rischio idrogeologico, a cui un territorio montano come il Casentino, per sua natura, sarà sempre sottoposto. Questo è anche il frutto di un’attenta cura del territorio che l’Ente sta svolgendo, un lavoro che spesso resta dietro le quinte, ma che permette di evitare smottamenti, frane ed altre catastrofi naturali. E’ sicuramente di buon auspicio che la Regione Toscana difenda il sistema delle Comunità Montane che nel corso di questi anni hanno dimostrato di svolgere appieno il loro ruolo in termini di salvaguardia del territorio, di programmazione e sviluppo dello stesso.”