Home Politica La Provincia per la prevenzione e la lotta all’Omo-Transfobia

La Provincia per la prevenzione e la lotta all’Omo-Transfobia

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AREZZO – Il consiglio provinciale di Arezzo si è da tempo espresso contro ogni forma di discriminazione e contro l'omofobia. In particolare nella seduta del consiglio provinciale del 26 Novembre 2009 è stata approvata una mozione (primo firmatario il consigliere Cristiano Marini del Partito Democratico) con 18 voti favorevoli (PD, PRC/PDCI, IDV e SL) e 6 astensioni (PDL, UDC e Lega). Nella mozione si impegna il Presidente e la Giunta Provinciale " a promuovere, anche in collaborazione con gli organi di competenza, interventi nella scuola, in quanto istituzione deputata all'educazione dei futuri cittadini ad una cultura della diversità e quindi luogo principale per lo sviluppo di iniziative dedicate alla lotta contro le discriminazioni." " In Italia – si legge inoltre – non ci sono politiche specifiche tese a contrastare le forme di discriminazione nei confronti delle persone omosessuali, transessuali o transgender e non esistono dati statistici utili per valutare il fenomeno. I dati della UE invece indicano che la violazione di questi diritti fondamentali rappresentano un fenomeno in grave aumento ed in molti casi tollerato se non sostenuto apertamente da esponenti politici ed istituzionali." Da qui la richiesta del consiglio provinciale di Arezzo al Governo italiano di introdurre "nei programmi scolastici di ogni ordine e grado di elementi formativi che conferiscono agli studenti autonomia e capacità d'analisi, nonché spirito critico contro ogni forma di violenza e di discriminazione sessuale." I consiglieri provinciali Cristiano Marini (PD), Alfio Nicotra (PRC/PDCI), Martina Mansueto (IDV) e Alessandra Landucci (SL) aderendo alla campagna nazionale "Maratona contro l'omofobia"ricordano come il consiglio provinciale si sia appellato ai parlamentari aretini affinché sostengano "l'introduzione nel codice penale dell'aggravante inerente all'orientamento sessuale della persona offesa dal reato e dall'identità di genere".