Home Nazionale ‘Liberata la moglie di Cicala’. Sarebbe diretta nel Burkina Faso

‘Liberata la moglie di Cicala’. Sarebbe diretta nel Burkina Faso

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BAMAKO – Sono libere le due donne ostaggio dei terroristi di al Qaeda nel Maghreb islamico: Philomene Kaborè, moglie di Sergio Cicala, e la cooperante spagnola Alicia Gamez, sarebbero state rilasciate questa mattina. A dare la notizia i mezzi di informazione, tra cui il sito 'Sahara media'.
Le due donne sarebbero in volo dal Mali verso il Burkina Faso, accompagnate da un negoziatore del governo del Burkina Faso. Cicala e i due cooperanti spagnoli rapiti con Gamez (sequestrata il 29 novembre) sarebbero ancora nelle mani dei terroristi.
La Farnesina, al momento, però, ribadisce il silenzio stampa e non commenta la notizia. Margherita Boniver, inviato speciale del ministro degli Esteri Franco Frattini, che si trova da ieri in Burkina Faso, non conferma la notizia della liberazione. "Non posso confermare né smentire", ha detto la Boniver ad AKI-ADNKRONOS INTERNATIONAL.
Sono dunque momenti di attesa in casa Cicala. La figlia del palermitano rapito in Mauritania, Alexia Cicala, aspetta notizie dalla Farnesina. "Mi spiace, ma non posso parlare, ho bisogno che il telefono sia tenuto libero", ha tagliato corto la giovane rispondendo all'ADNKRONOS.
Lo scorso primo marzo era scaduto l'ultimatum dei terroristi di Al Qaeda, ma da allora non si sono più fatti vivi. Philomene Kaborè era stata rapita insieme al marito Sergio Cicala il 19 dicembre scorso in Mauritania. La Kaborè, 39 anni, è originaia nel Burkina Faso e ha cittadinanza italiana. Insieme al marito, 65 anni, vivono a Carini (Palermo). Al momento del sequestro i due si trovavano a bordo di un fuoristrada al confine tra Mali e Mauritania. La coppia è stata fermata da un gruppo di uomini armati mentre si trovava sulla strada che collega la città di Kobeny (circa mille chilometri a sud-est dalla capitale mauritana Nuakchot) con il vicino Mali. Il loro rapimento è stato rivendicato il 27 dicembre da al-Qaeda nel Maghreb islamico. Secondo il responsabile del gruppo terroristico, Salah Abu Mohammed, il sequestro è stato ''una risposta ai crimini compiuti dal governo italiano in Afghanistan e in Iraq". Il primo ultimatum per concedere il rilascio degli ostaggi italiani è stato diffuso il 6 febbraio scorso. Si davano 25 giorni di tempo per la liberazione della coppia in cambio del rilascio di militanti prigionieri.
Il 28 febbraio Cicala ha rivolto un video messaggio al governo italiano, al presidente del Consiglio Silvio Berlusconi e al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, chiedendo aiuto per il proprio rilascio e per quello della moglie. L'audio attribuito a Cicala è stato diffuso su Internet da al-Qaeda. Il ministro degli Esteri Franco Frattini si è impegnato in prima persona per il loro rilascio. Il capo della Farnesina è stato infatti in missione in Mauritania e Mali (11 e 12 gennaio).

Articlolo scritto da: Adnkronos/Aki