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Marea nera, calata una cupola sulla cima del pozzo

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Marea nera, calata una cupola sulla cima del pozzo

WASHINGTON – I tecnici della British Petroleum hanno effettuato con successo il posizionamento della nuova cupola di contenimento sulla sommità del pozzo danneggiato. L'operazione, ripresa anche da telecamere sottomarine, dovrebbe ora permettere di incamerare il greggio e i gas in uscita dal pozzo e convogliarli, tramite una conduttura, su una nave cisterna in superficie. L'esito dell'operazione non sarà comunque noto prima di questa sera.
"Nelle prossime 12-24 ore avremo indicazioni su quanto questa soluzione stia funzionando", ha dichiarato ieri l'amministratore delegato della Bp Tony Hayward, a cui ha fatto eco l'Ammiraglio della Guardia Costiera Thad Allen, coordinatore degli sforzi governativi, secondo cui è ancora presto per dire se "questo metodo funzionerà e fino a che punto riuscirà a contenere il versamento di petrolio nell'ambiente".
La Bp, che già il mese scorso aveva tentato di arginare il flusso con una prima cupola, ha comunque sottolineato come l'arresto totale della perdita non potrà avvenire prima di agosto, quando sarà ultimato lo scavo dei due pozzi di servizio che intercetteranno quello danneggiato facendone abbassare la pressione interna.
Importanti successi nell'operazione in corso, denominata 'Lmrp', si erano registrati già ieri quando i robot sottomarini erano riusciti a tagliare e asportare il tratto di tubazione danneggiata al di sopra del 'blowout preventer', il dispositivo per la messa sicurezza del pozzo il cui malfunzionamento è stato all'origine nel disastro dello scorso 20 aprile.
Il taglio, che doveva inizialmente essere realizzato con una sega a filo di diamante, è stato effettuato con una grossa 'tranciatrice' dopo che la sega era rimasta bloccata, probabilmente a causa degli stessi detriti pompati nel condotto durante l'operazione 'top kill'. Poiché la sezione di taglio ottenuta è stata meno precisa di quella inizialmente prevista, i tecnici sono stati costretti a modificare l'attacco della cupola, rinviando così di alcune ore il suo posizionamento.
Intanto il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha rinviato il suo viaggio in Australia e Indonesia e tornerà per la terza volta sul luogo del disastro, in Louisiana. Intervistato alla Casa Bianca in occasione del 25esimo anniversario del 'Larry King Live', storico programma della Cnn, Obama ha detto di essere furioso con la BP e ha confermato il suo impegno a rimediare alla catastrofe ambientale "C'è stato qualcuno che non ha pensato alle conseguenze delle proprie azioni", ha dichiarato, aggiungendo che anche se "sarebbe bello poter trascorrere la maggior parte del mio tempo sfogandomi e sgridando gli altri non è questo il mio lavoro". "Il mio lavoro – ha detto il presidente – è risolvere questo problema, un problema che non riguarda me e la mia rabbia. Il problema riguarda le persone dell'area del Golfo che sono colpite dalla marea".
Responsabile del disastro, ha ripetuto Obama, è la British Petroleum, che dovrà pagare il conto di tutte le operazioni. "Il mio compito è assicurarmi che si assumano le loro responsabilità", ha dichiarato il presidente, secondo cui e' alla Bp che tocca condurre le operazioni nel Golfo perché la società britannica dispone delle migliori tecnologie e competenze per bloccare la perdita. Obama ha poi smentito le voci su un'estensione della moratoria sulle trivellazioni off-shore anche alle aree marine a bassa profondita'. "Attualmente la moratoria non si estende alle acque a bassa profondita'", ha dichiarato il presidente, spiegando come, nonostante il disastro, sia ancora un sostenitore delle trivellazioni off-shore "se possono essere fatte in sicurezza".

Articlolo scritto da: Adnkronos