Home Cronaca Monicelli, l’ultimo saluto di colleghi e non solo

Monicelli, l’ultimo saluto di colleghi e non solo

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Roma (Adnkronos) – ''E' uscito di scena da uomo di cinema, cioè con un colpo di scena''. Così il regista Carlo Vanzina ricorda Mario Monicelli. ''Gli ho fatto da aiuto regista in 7 film – racconta – quindi per me è un pezzo di vita e di insegnamento che va via. Quello che so l'ho imparato da lui". ''Ha raccontato gli italiani nel modo più vero, li ha fatti diventare eroi da cialtroni e viceversa, questo animo italico che si sa adattare, piegare, vendere, svendere ma che poi nei momenti importanti, come i due cialtroni de 'La grande guerra', viene fuori questo orgoglio italiano, questa specie di coscienza, di riscatto, di catarsi di personaggi che sono anche arrivati a toccare il fondo ma che sanno sempre risalire. Ogni volta che vado sul set e giro un film – conclude – non posso non pensare a lui, rimarrà sempre dentro me, nei miei pensieri, nel mio lavoro''.
"Per me è una perdita particolarmente dolorosa", dice visibilmente commosso il regista Pupi Avati. "Siamo stati coinquilini a via del Babuino – afferma – I nostri bambini sono andati a scuola insieme e le nostre figlie fanno oggi lo stesso mestiere". Particolarmente dolce un ricordo del 1968, "quando uscì il mio film 'Balsamus, l'uomo di Satana': Mario fu l'unico che ne parlò bene e gliene sono stato sempre riconoscente. Nel 1988, poi, ebbe un incidente stradale e ci ritrovammo in camere prospicienti al Policlinico Gemelli di Roma, perché io avevo avuto un infarto: approfittai in maniera quasi 'parassitaria' di tutti i personaggi famosi che lo vennero a trovare, che si sentirono in dovere di far visita anche a me. La sera ci confidammo e la paura di entrambi era quella che non avremmo più lavorato. L'ultima volta che l'ho visto è stato 6-7 mesi fa a via Nazionale, a Roma, usciva da una farmacia. Gli ho domandato quanti film avesse fatto, lui mi rispose 62. Io 40, non lo raggiungero' mai", conclude.
''Un suicidio come il suo richiede un grande coraggio e forse anche una buona dose di cinismo, che Mario aveva. Ha rifiutato la decadenza'', afferma all'ADNKRONOS Franca Valeri che con Monicelli ha girato nel '55 'Un eroe dei nostri tempi', insieme ad Alberto Sordi, Giovanna Ralli e Tina Pica. ''Era un artista sicuro sul set, simpatico, molto ironico. Quel film lo ricordo con piacere. Come ricordo con piacere le serate passate al bar Rosati, con le sue birichinate. Non l'ho mai perso di vista in questi anni. Il suo gesto è stato proprio una sorpresa, non me lo aspettavo''.
''Mario ci mancherà troppo. Lo abbiamo provato varie volte: la gente, il pubblico lo adorava. Io lo veneravo come tante persone che fanno il nostro mestiere. La sua arguzia, la sua ironia erano uniche'', afferma Ezio Greggio.
Mario Monicelli "era un gigante a riposo della commedia all'italiana", ricorda così Franco Zeffirelli con l'ADNKRONOS. "Con lui perdiamo un pezzo fondamentale del nostro patrimonio culturale. Uno dei suoi meriti maggiori è stato quello di dare un certo lustro alla nostra commedia all'italiana. Un genere intellettuale e commerciale che ha funzionato".
"Con Mario Monicelli scompare un maestro di cinema e di vita. La sua morte per me, è stata un enorme dolore", dice Ferzan Ozpetek che sottolinea: "Aveva una dote particolare, quella di non dire mai cose banali"
In un messaggio alla moglie Chiara Rapaccini e a tutti i suoi cari, il presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano scrive: ''L'opera di Mario Monicelli si è caratterizzata per la straordinaria finezza, acutezza e capacità di penetrazione nel rappresentare comportamenti umani e costumi del nostro tempo e del nostro paese. Egli è stato tra le personalità più originali, operose e creative del cinema del Novecento e sarà ricordato da milioni di italiani per come ha saputo farli sorridere, commuovere e riflettere''.
''Esprimo il dolore mio e del governo italiano per la tragica scomparsa di Mario Monicelli maestro della cinematografia italiana". Lo scrive il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi, in un telegramma ai familiari del regista scomparso.
"Il mondo del cinema e l'intero Paese hanno perso uno dei più grandi protagonisti della vita artistica e culturale degli ultimi decenni. La sua lunga carriera di regista e sceneggiatore annovera alcuni tra i grandi capolavori di sempre del cinema italiano e internazionale: a partire dagli anni Trenta Monicelli ha fatto la storia del cinema girando commedie indimenticabili consacrando, con la sua magistrale regia, la fama dei nostri più grandi attori'', scrive nel suo messaggio inviato ai familiari il presidente del Senato, Renato Schifani aggiungendo: ''Monicelli ha raccontato con genialità e creatività l'evoluzione della società italiana in più di mezzo secolo e ha regalato agli italiani, anche in anni difficili, momenti di intelligente allegria e mai leggera spensieratezza e scene celebri che saranno sempre parte della nostra memoria collettiva e del nostro patrimonio culturale"

Articlolo scritto da: Adnkronos