Home Cronaca Monicelli, per l’ultimo ‘grande’ nessun funerale

Monicelli, per l’ultimo ‘grande’ nessun funerale

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Roma (Adnkronos/Ign) – E' morto Mario Monicelli. Il regista, che era gravemente malato, si è lanciato dal quinto piano dell'ospedale San Giovanni di Roma, dove era ricoverato da domenica. Aveva 95 anni. Il corpo di Monicelli è stato trovato vicino al pronto soccorso da alcuni addetti dell'ospedale. Sul posto sono intervenuti gli agenti del commissariato Celio.
Il feretro del regista Mario Monicelli, suicidatosi ieri all'ospedale San Giovanni dove era ricoverato, sarà portato domani alle 10 in Piazza Madonna de' Monti. Lo riferiscono fonti vicine alla famiglia aggiungendo che si tratterà di un saluto collettivo di tutto il rione nel quale il grande regista ha vissuto per tanti anni. La salma sarà poi trasferita alla Casa del Cinema per la camera ardente.
Sulla sua morte, la Procura della Repubblica di Roma ha aperto un fascicolo intestato 'atti relativi'. Ieri sera il magistrato di turno dopo essere stato informato dell'accaduto, si era recato all'ospedale San Giovanni-Addolorata per un sopralluogo anche nella stanza del reparto di urologia dove il regista era da tempo ricoverato.
Tra i grandi del cinema italiano, Monicelli, con le sue oltre 50 regie, oltre che con i lavori televisivi e teatrali, è riuscito a rappresentare i cambiamenti e le contraddizioni dell'Italia moderna. Nato a Viareggio nel 1915, dopo le prime esperienze da aiuto alla regia e sceneggiatore, nel 1949 firma l'esordio da regista insieme a Steno, con il quale dirige otto film tra i quali 'Vita da Cani' e 'Guardie e Ladri'.
Con 'Proibito', melodramma sociale ispirato da un romanzo di Grazia Deledda, nel 1954 inizia a lavorare da solo. Tra le sue opere più note 'I soliti ignoti', nel 1958, con Vittorio Gassman, Marcello Mastroianni, Totò e Claudia Cardinale, considerato il film 'capostipite' della commedia all'italiana; 'La grande guerra', nomination all'Oscar e premiato con il Leone d'oro a Venezia nel 1959; 'L'armata Brancaleone', del 1966; 'La ragazza con la pistola', seconda nomination all'Oscar con cui nel 1968 lancia Monica Vitti come attrice comica; 'Vogliamo i colonnelli' del 1973; 'Amici miei', del 1975 con cui vince il David di Donatello; 'Un borghese piccolo piccolo' con Alberto Sordi del 1977; 'Il marchese del Grillo', ancora con Sordi, del 1981; 'Speriamo che sia femmina', del 1986 e 'Parenti Serpenti' del 1992.

Nella sua lunga carriera ha collaborato con tutti i più importanti attori italiani: Alberto Sordi, Totò, Aldo Fabrizi, Vittorio De Sica, Sophia Loren, Amedeo Nazzari, Marcello Mastroianni, Vittorio Gassman, Ugo Tognazzi, Adolfo Celi, Walter Chiari, Elsa Martinelli, Anna Magnani, Nino Manfredi, Paolo Villaggio, Monica Vitti, Enrico Montesano, Gigi Proietti, Gastone Moschin, Giancarlo Giannini, Philippe Noiret, Giuliano Gemma, Stefania Sandrelli, Ornella Muti, Ivo Garrani e Gian Maria Volonté.