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Simone Faggioli finalmente nell’albo d’oro dello Spino

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Simone Faggioli finalmente nell’albo d’oro dello Spino

PIEVE SANTO STEFANO – Più forte anche della pioggia, che ha provato fino all’ultimo a cambiare le carte in tavola! Simone Faggioli ha avuto così per avversario vero il maltempo, che ad un certo punto stava persino tentando di rimettere in discussione la sua meritata vittoria in favore di un Omar Magliona in trepida attesa per il verdetto emesso dai cronometri nella 38ª edizione della Pieve Santo Stefano-Passo dello Spino, prima prova del campionato italiano assoluto della montagna. Faggioli appone l’ambita firma nell’albo d’oro della competizione, colmando un vuoto che mancava nel suo palmares, ma per ciò che riguarda il record del tracciato tutto è rinviato alla prossima occasione: quel 2’57”345 di sabato è una realtà che, al contrario della logica, per lui si è trasformata in sogno, dal momento che i tempi delle prove ufficiali non sono omologabili. Sul 7’00”876 cumulativo c’è quindi la mano di Giove Pluvio, che nella prima manche ha applicato la “par condicio”, senza cessare un istante, mentre nella seconda è ricomparso beffardamente quando sulla linea di partenza erano rimasti soltanto i “big” delle formula. Gli intertempi alti hanno tenuto desta l’attenzione fino ai rettilinei conclusivi dei 6940 metri del tracciato: è lì che il 32enne fiorentino ha imposto la maggior potenza della sua Osella Fa 30 e a quel punto l’Osella Pa 21/S (gruppo Cn) di Magliona si è ritrovata con oltre 7 secondi di ritardo nel computo complessivo. Erano stati soltanto in sei a scendere sotto i 4 minuti nella bagnata sessione mattiniera, filata via liscia con una sola vera uscita di strada, quella della Osella di Gianclaudio Dessì; ma alle spalle di Faggioli le sorprese non erano mancate, a cominciare dal terzo posto assoluto della Lamborghini Gallardo di Antonio Forato, finito poi settimo con l’assoluto in tasca nella Gt. Ed erano balzati agli occhi anche il quarto tempo dell’ottimo Camarlinghi, il quinto della “deltona” di Giuliani e il sesto della Mitsubishi gruppo N del tricolore Rudy Bicciato. Appena decima la Lola di Bruccoleri e più sotto ancora i vari Scaramozzino, Iaquinta e Cinelli. Il fondo più asciutto della sessione pomeridiana ha creato il rimpasto alle spalle del campione europeo e Magliona: ottimo terzo Michele Camarlinghi su Osella Pa 30 all’esordio nella E2B e quarto posto dal sapore particolare per il “figlio d’arte” Samuele Cassibba su Tatuus, autore del miglior tempo in assoluto di manche della giornata in 3’16”582. Quasi in silenzio, la Gloria di Francesco Leogrande si colloca al quinto posto, mentre Luigi Bruccoleri ha uno scatto d’orgoglio e chiude sesto precedendo Forato. Il calabrese Scaramozzino agguanta in extremis il decimo posto, sopravanzando il conterraneo Iaquinta; Cinelli riemerge dal 24° al 14° posto e lo svizzero Bruno Ianniello – leader della E1 Internazionale – colloca la sua Delta S4 al 15° posto. A Fulvio Giuliani resta la leadership della E1 Italia, con l’Alfa 155 di Di Giuseppe che si gira poco dopo la partenza nella seconda manche e i colpi di scena non mancano nemmeno fra le “turismo”: il marchigiano Ferdinando Cimarelli su Alfa 147 contiene il ritorno di Maurizio Pioner nel gruppo A e il pescarese Roberto Chiavaroli su Mitsubishi Lancer (già protagonista allo Spino in passato) recupera i quasi 3 secondi di svantaggio dal campione in carica Rudy Bicciato e trionfa in gruppo N. Molto bene i piloti di Pieve Santo Stefano, con le vittorie di classe ottenute da Luca Senesi su Citroen Saxo nella 1600 della E1 Italia e da Mauro Polcri su Renault Clio nella 1600 del gruppo A, dove peraltro è risultato terzo assoluto. Aretini leader assoluti nella E3: il poliziotto Paolo Rosini è stato il più veloce di tutti su Opel Astra Gsi, staccando il bibbienese Roberto Brenti (primo di gruppo N) su Renault 5 Gt Turbo di quasi 12 secondi e Luciano Acquisti di Sansepolcro ha regolato gli avversari nella 1400 del gruppo N su Peugeot 106. Infine le storiche, con le “regine” di turno nei tre raggruppamenti: la Jaguar di Matteo Moraldi, la Fiat Giannini 650 di Ennio Bragagni (figlio del sindaco di Pieve) e la Lucchini di Carlo Cherubini, con l’Osella di Uberto Bonucci che nella seconda manche non è nemmeno partita. Le avversità atmosferiche hanno frenato una trentina di piloti, costretti a dare forfait, ma non la passione del folto pubblico, che merita un applauso alla pari dei protagonisti.
Classifiche e tempi completi su www.prospino.com.