Home Attualità Soldi sporchi, chiesto l’arresto per il senatore Di Girolamo e Scaglia

Soldi sporchi, chiesto l’arresto per il senatore Di Girolamo e Scaglia

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ROMA – C'è anche Silvio Scaglia, fondatore di Fastweb, tra i destinatari delle 56 ordinanze di custodia cautelare emesse dalla procura distrettuale antimafia di Roma nell'ambito dell'indagine internazionale del Ros Carabinieri e della Guardia di Finanza contro il riciclaggio di denaro.
Scaglia, ha sottolineato il magistrato Giancarlo Capaldo, ''non è stato rintracciato ed è quindi attualmente ricercato''. Immediata la diffusione di una nota dal portavoce dell'ex ad di Fastweb: "Silvio Scaglia si trova al momento all'estero per lavoro ha dato mandato ai suoi difensori di concordare il suo interrogatorio nei tempi più brevi e chiarire tutti i profili della vicenda. Riafferma comunque la sua estraneità a qualunque reato".
Le 56 ordinanze di custodia cautelare sono state emesse dal gip di Roma su richiesta della Procura distrettuale Antimafia per associazione a delinquere finalizzata al riciclaggio e al reimpiego di ingentissimi capitali illecitamente acquisiti attraverso un articolato sistema di frodi fiscali.
Nell'inchiesta ci sono anche Fastweb Spa e Telecom Italia Sparkle in persona del legale rappresentante pro tempore. Il reato ipotizzato è quello di associazione per delinquere. Lo stesso è stato ipotizzato nei confronti dell'amministratore delegato di Fastweb Stefano Parisi che però non è stato colpito dal provvedimento di arresto. Sono complessivamente 12 gli esponenti delle società Telecom Sparkle e Fastweb indagati nel procedimento.
La società da parte sua si dice "estranea e parte lesa". "I fatti contestati – precisa il gruppo operante nel settore telecomunicazioni – riguardano una presunta evasione Iva derivante da attività truffaldine di terzi che si sono avvalsi della rete di Fastweb e di altri operatori tlc italiani". Inoltre, sottolinea la società, "la vicenda giudiziaria riguarda fatti accaduti anni fa (relativi ai periodi d'esercizio 2005-2006), già oggetto di contestazione agli allora indagati, e rispetto ai quali la società si ritiene estranea e parte lesa".
Tra i destinatari delle misure cautelari c'è, poi, il senatore del Pdl Nicola Di Girolamo. "Nicola di Girolamo – ha spiegato Capaldo – eletto nella quota europea alle ultime elezioni è accusato di essere la mente finanziaria del gruppo che ha commesso gli illeciti. Nelle indagini appaiono anche collegamenti con la famiglia della 'ndrangheta di Isola Capo Rizzuto, Arena". E' emerso dalle indagini che in occasione delle elezioni politiche dell'aprile 2008, nel corso della campagna elettorale si sono svolte a Isola Capo Rizzuto alcune riunioni con esponenti della 'ndrangheta per la raccolta di voti tra gli emigrati calabresi in Germania.
Tra gli arrestati anche un ufficiale della Guardia di Finanza.
I provvedimenti restrittivi scaturiscono dalle indagini condotte nell'ambito di due distinti e autonomi procedimenti penali che sotto la direzione della Procura distrettuale antimafia di Roma hanno consentito di delineare ''una struttura transnazionale dedita al riciclaggio di ingenti somme di denaro, tramite una rete di società appositamente costituite in Italia e all'estero''. Le indagini hanno accertato come i capitali illeciti, riciclati attraverso un sofisticato circuito internazionale finanziario e bancario, provenissero da una serie di operazioni commerciali fittizie di acquisto e vendita di servizi di interconnessione telefonica internazionale, per un valore complessivo di oltre due miliardi di euro. ''Il riciclaggio – secondo quanto accertato dagli investigatori – veniva realizzato attraverso la falsa fatturazione di servizi telefonici e telematici inesistenti''.
Alcuni indagati sono raggiunti da un provvedimento restrittivo in Usa, Inghilterra e Lussemburgo.

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign