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Totti e il mistero Inter: “Non credo ci sarò ma sono…

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Totti e il mistero Inter: “Non credo ci sarò ma sono…

ROMA – "Se giocherò con l'Inter? Non credo". Francesco Totti fa il misterioso in vista della sfida di sabato con i nerazzurri di Mourinho. L'occasione è l'incontro con gli studenti dell'Università Cattolica di Roma in occasione dell'incontro 'La cellula e il tessuto, il solista e il gioco di squadra'.

Il capitano giallorosso parlando con alcuni ragazzi ha confessato che non scenderà in campo nel big match della trentunesima giornata del campionato di Serie A, ma tra occhietti e sorrisi rivolti a Claudio Ranieri, con tanto di cenno di assenso, ha detto di "essere pronto mettermi a disposizione del mister". Quindi il numero dieci giallorosso ha ironizzato: "Una volta ero una cellula, ora sono un cellulino, ma a breve tornerò una cellula importante. Sabato contro l'Inter sarà una partita importante, ce ne saranno parecchie di cellule. Ci sarà tutta Roma a guardarci, anzi quasi tutta…".
Quindi l'immancabile dichiarazione d'amore alla sua città e a suoi tifosi, con una promessa: "In passato sarei potuto andare dove volevo, c'erano diverse squadre che mi volevano. Ma ho deciso di restare alla Roma perchè questa maglia dà emozioni che altrove non avrei trovato: giocare con questi colori è la mia più grande vittoria e sono sicuro di conquistare qualcosa di importante prima di smettere".
A Totti fa eco il tecnico giallorosso. "Visto che siamo qui faccio una similitudine: ogni squadra è un tessuto, ogni giocatore è una cellula di questo tessuto. Totti? E' una cellula fondamentale, una cellula staminale. Deve esserci uno stretto rapporto tra squadra e il singolo, come tra cellula e tessuto. Staff e società sono il tessuto e io devo gestire altre cellule importanti".
Ranieri ha poi fatto un riferimento anche a Menez. "Bisogna trovare la chiave per tutti i caratteri e bisogna essere bravi a farlo. Menez ad esempio è un giocatore strepitoso, ma ha bisogno dell'appoggio di tutti quanti, e avrebbe bisogno di un allenatore che lo facesse giocare sempre, anche quando le cose non vanno. Io ci ho parlato -ha spiegato Ranieri-, e gli ho spiegato che non puo' essere così, il ragazzo inizia a capire cosa vuol dire lasciare in campo un giocatore più stanco e credo si veda".

Articlolo scritto da: Adnkronos/Ign