ROMA – Una manovra da 24,9 miliardi di euro nel biennio e ''strutturalissima''. Dalla conferenza stampa a palazzo Chigi il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, risponde alle polemiche sollevate in questi giorni e invita ad andare ad esaminare il testo. ''Vedrete che è molto strutturale – dice – Siamo convinti di aver fatto il nostro dovere. Non c'erano alternative''.
Nota dolente, rileva il titolare dell'Economia, la spesa per le pensioni di invalidità che ''è salita da 6 miliardi del 2001 a 16 miliardi, che equivalgono a un punto di Pil l'anno''. Di qui gli interventi della manovra su questa voce. "C'è dietro qualcosa di insostenibile", lamenta Tremonti, sottolineando che questo è "l'effetto negativo del federalismo fiscale inventato dalla sinistra con la riforma del Titolo V della Costituzione".
Ma c'è anche il ''dividendo positivo'' del federalismo, cioè la ''fiscalità di vantaggio per il Mezzogiorno'' e una delle misure previste nel provvedimento è ''zero Irap al Sud per i nuovi insediamenti produttivi''.
Quanto alle critiche per gli interventi sulla pubblica amministrazione, Tremonti evidenzia che ''molti paesi hanno operato un taglio'' dei salari nel pubblico impiego, in Italia invece ''c'è un congelamento per un periodo triennale''.
La manovra prevede poi la soppressione di 27 enti. L'ottimizzazione delle risorse per il ministro ''è un primo passo in una direzione che dovremmo seguire''.
Mentre "se c'è un comparto che non viene toccato dalla manovra è la sanità – assicura Tremonti – Non ci sarà alcun ticket sulle prestazioni sanitarie specialistiche, lo escludiamo".
Poi, ai cronisti che alla Camera gli chiedevano conto della sollecitazione dei finiani ad abolire tutte le province, ha risposto: "Le province sono in Costituzione, bisogna cambiare la Costituzione".

Articlolo scritto da: Adnkronos