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Chiusa la finestra sul restauro

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Chiusa la finestra sul restauro

1 anno, 1 mese e 15 giorni: tanto è durato il lavoro di restauro dell’opera di Vasari, Assunzione della Vergine con gli Apostoli, i Santi Agostino e Romualdo. L’olio su tavola tornerà, il 20 dicembre, nella sua sede e cioè a Monte San Savino, nella Chiesa di S. Agostino.
La fine dei lavori è stata presentata stamani dalla restauratrici del consorzio R.I.C.E.R:C.A (Isabella Droandi, Marzia Benini e Paola Baldetti), dagli assessori comunali Pasquale Macrì e Marco Donati, dall’assessore provinciale Rita Mezzetti Panozzi, dalla Direttrice del Museo Diocesano, Serena Nocentini. Con loro Piero Jacomoni di Monnalisa; Paolo Conticini di Banca Etruria; Cesare Cantucci dell’Ente Cassa di Risparmio di Firenze.

Il restauro “aperto” e la sua conclusione
La Pala di Monte San Savino, gravemente abrasa da un’antica pulitura eseguita con mezzi non idonei, presentava un restauro molto alterato dell’inizio degli ultimi anni Settanta che aveva tentato, con mezzi discontinui, di limitare il disturbo delle perdite di colore.
Le fasi del restauro attuale hanno previsto: indagini scientifiche preliminari (analisi multispettrali, ED-xrf e radiografiche), eseguite da T. Radelet e G. Laquale; revisione dello stato di conservazione del supporto ligneo (riattivazione delle traverse, incuneatura degli spacchi, trattamenti di prevenzione per il legno), eseguito da T. Radelet; revisione dello stato di conservazione della superficie pittorica (consolidamento strati pittorici, fermature localizzate), eseguito da R.I.C.E.R:C.A.; rimozione degli strati sovrapposti del precedente restauro (pulitura con metodi selettivi, microscopia ottica ecc.); integrazione pittorica (stuccatura, selezione cromatica ad acquerello, velature con colori a vernice e nuove verniciature con resine sintetiche); documentazione fotografica tradizionale e digitale.
La sfida iniziale era costituita dall’intenzione di portare a compimento, dopo il restauro conservativo, anche l’estesissima integrazione pittorica, necessaria a ritessere, con i mezzi e secondo le norme attuali, il gravissimo danno causato da antiche puliture, restituendo quindi una migliorata leggibilità dell’opera. L’intento è stato raggiunto con integrazione pittorica con colori a vernice …. e alcune lacune di profondità a selezione cromatica con acquerello.

Dati sull’evento
La risposta del pubblico è stata lusinghiera. Viene riconosciuta la peculiarità dell’accoglienza che il cantiere ha offerto, in grado di avvicinare il visitatore – anche inesperto – all’opera, alle sue problematiche, alla diagnostica scientifica e alle soluzioni proposte dal restauro.
La vicinanza fisica stessa con l’opera d’arte produce un’emozione forte e inusuale, ma nel cantiere si è offerta soprattutto l’opportunità, definita “unica”, di avvicinare il visitatore attraverso un’esperienza personalizzata, alla comprensione di una professione complessa ma non più misteriosa.
Sono stati molto apprezzati sia il tempo dedicato ai visitatori per la sensibilizzazione e per l’informazione, che l’impegno e il valore dell’operazione a vantaggio di uno dei settori più enfatizzati dai mezzi di comunicazione e più ignorati dalle scelte economiche nel nostro paese.
Molto soddisfacente è risultato anche il rapporto con le Associazioni, Club, Fondazioni, con il turismo individuale/familiare italiano e straniero, gruppi organizzati ecc.. Per quanto riguarda il visitatore italiano e straniero, è da segnalare una netta predominanza di presenze del turismo di qualità, vocazione che pare sempre più naturalmente conveniente per l’intera città e la sua provincia.
Di particolare soddisfazione è stato il lavoro intrapreso con le scuole di Arezzo e provincia (primaria, secondaria e secondaria superiore), rapporto che continua anche nell’anno 2012, che vedrà la conclusione del Concorso “Giorgio Vasari: un cittadino aretino del Cinquecento” con il patrocinio del Comune di Arezzo- Assessorato alle Politiche Sociali, e della Provincia di Arezzo.
L’interesse suscitato dall’operazione ha corrisposto e superato le aspettative degli stessi organizzatori anche nei numeri: 4.370 visitatori.
Elevato anche il numero di personalità e di ben noti specialisti della storia dell’arte, primo fra tutti S. E. Cardinale Gianfranco Ravasi, e anche Mina Gregori, Giorgio Bonsanti, Julian Kliemann, Catherine Mombeig Goguel, Carmen Bambach, Bert W. Meijer, ecc..

L’operazione si è svolta con la promozione di Fondazione Monnalisa Onlus e Ilaria Niccolini Production, sotto il patrocinio di Regione Toscana, Provincia di Arezzo, Diocesi di Arezzo-Cortona-Sansepolcro, Soprintendenza per i Beni APPSAE di Arezzo, Camera di Commercio, Provveditorato di Arezzo, Fraternita dei Laici, Fiera Antiquaria, Facoltà di Lettere di Arezzo, FAI – Arezzo, TCI, Teletruria, Confartigianato, Arezzo Equestrian Center, Terra di Arezzo.
Gli sponsor sono: BancaEtruria, Coingas spa, Ing. Claudio Salini, Gruppo Del Tongo, Carini, Suez Environnement, Power-One spa; Fondazione Ente Cassa di Risparmio di Firenze.
Sul sito www.vasari500.com si può consultare l’elenco dei cittadini “mecenate” che con la loro visita al cantiere hanno contribuito con una donazione individuale al fondo dedicato al sostegno delle spese di restauro, predisposto dalla Fondazione Monnalisa onlus.