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Confcommercio, l’associazione che entra nelle aziende

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Confcommercio, l’associazione che entra nelle aziende

Arezzo – Oltre ottanta dipendenti, di cui l’80% donne, formano la squadra di lavoro attuale della Confcommercio di Arezzo. Un team giovane (l’età media è 34 anni) e affiatato, che sotto la direzione di Franco Marinoni è riuscito ad ottenere risultati d’eccellenza, portando l’Ascom aretina ai vertici nazionali delle organizzazioni di categoria per incremento di associati e rappresentatività sindacale.

“Dai 30 dipendenti del 1993, quando sono arrivato io alla direzione siamo passati agli 85 di oggi – sottolinea con orgoglio il direttore Marinoni – per rispondere meglio alle esigenze degli oltre 8.600 imprenditori del terziario che in noi hanno un punto di riferimento. La nostra non è solo un’associazione di categoria che vive grazie alle quote di adesione, ma è prima di tutto un’azienda che fornisce servizi alle imprese e come tale deve far quadrare i conti confrontandosi con le questioni di marketing, redditività e bilancio”.

Confcommercio dispone di dodici sedi in provincia di Arezzo, quella principale del capoluogo e le undici delegazioni territoriali, delle quali una si trova in Valtiberina (Sansepolcro), due in Casentino (Bibbiena e Subbiano), tre in Valdarno (Montevarchi, San Giovanni Valdarno e Terranuova Bracciolini) e ben cinque in Valdichiana (Camucia, Castiglion Fiorentino, Foiano della Chiana, Monte San Savino e Lucignano) .

I gruppi di lavoro sono divisi in aree omogenee: sindacale, formazione, credito, paghe e contabilità, assistenza fiscale, previdenza e pensioni.

“Il nostro fiore all’occhiello è il gruppo dei “venditori” guidato da Barbara Duranti – dice il presidente Benito Butali – composto da quattro straordinari professionisti (oltre alla Duranti, Stefano Fratini, Chiara Galli e Rugiada Maccari, ndr) che conoscono bene il territorio e sono a contatto quotidiano con le aziende. È attraverso loro che gli imprenditori imparano a conoscere la nostra Associazione e a capire in cosa può essergli utile nel loro lavoro”.

“Confcommercio va dalle aziende, non resta ad aspettarle chiusa nei suoi uffici. Siamo lontani anni luce da certe istituzioni rigide e paludate che qualcuno potrebbe avere in mente. E teniamo molto a questo aspetto dinamico del nostro ruolo – dice Butali – Noi non aspettiamo che gli imprenditori ci mettano a parte dei loro problemi per risolverli, preferiamo chiedere direttamente se c’è qualcosa che non va, anche a costo di sentire qualche lamentela. Perché per noi gli imprenditori hanno una faccia, sono persone con capacità straordinarie, ognuno con una propria storia. Attraverso la freschezza e la grinta del nostro staff, che li contatta entrando nei luoghi di lavoro per conoscerli e parlare, possono testare tutta l’energia e la forza della nostra Associazione. Quella stessa che ritroveranno nei nostri uffici, al momento di ricevere assistenza e indicazioni tecniche”.