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Consiglio Comunale: contro pubblicità lesiva della dignità delle donne

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Consiglio Comunale: contro pubblicità lesiva della dignità delle donne

Arezzo – Approvato con 21 voti favorevoli e 6 astenuti l’atto di indirizzo di Marco Tulli sulla moratoria cittadina delle pubblicità lesive della dignità della donna.
L’atto era stato discusso nella scorsa seduta ed era stato valutato positivamente sia dall’assessore alle pari opportunità Aurora Rossi – “la mercificazione del corpo delle donne è un tema che non ha l’attenzione che meriterebbe” – sia dal Sindaco Giuseppe Fanfani che pur non venendo meno al suo “codice di autodisciplina” sugli atti di indirizzo, ovvero non votarli, aveva sottolineato di condividere i contenuti di questo.
Marco Tulli ha ricordato come sia “patrimonio collettivo riconoscere che le immagini violente, volgari e irrispettose della dignità femminile sono un danno per le donne e per l’intera società e che la comunicazione lesiva sia uno degli elementi più preoccupanti rispetto al dramma della violenza contro le donne. Tuttavia cresce la sensibilità su questo tema: risoluzioni del Parlamento Europeo, la campagna nazionale dell’Unione Donne Italiane, molti Comuni hanno provveduto a una moratoria della pubblicità offensiva della dignità delle donne”.
Dunque con questo atto di indirizzo viene chiesto al Sindaco e alla Giunta di approvare una moratoria della pubblicità offensiva, oscurando e non ospitando nei propri spazi tutti quei messaggi che offendono il genere femminile; di adoperarsi anzi per una corretta e diffusa informazione sulle leggi in vigore contro le varie forme di violenza sulla donna; di farsi promotore presso il governo affinché legiferi secondo i dettami della risoluzione comunitaria 2038 del 2008 del Parlamento Europeo; di istituire una commissione tecnica con il compito di monitorare e denunciare presso gli enti ogni qualvolta l’immagine della donna risulti lesiva della sua dignità; di inserire nel bando di gara della concessione degli spazi pubblicitari l’obbligo da parte del concessionario di aderire al codice di autodisciplina di comunicazione pubblicitaria dell’Istituto di autodisciplina; di dichiarare la propria città: “città amica delle donne”.