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Consiglio Comunale il bilancio

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Consiglio Comunale il bilancio

Arezzo – “Questo bilancio è frutto di una politica di risanamento: in questi anni si è risparmiato su tutto. Rispetto al 2006 abbiamo il 10% di dipendenti e il 50% di dirigenti in meno. Abbiamo affrontato tutti i problemi e tutte le opere pubbliche senza ricorrere agli incarichi esterni. Lo avremmo anche fatto, ovviamente con la dovuta attenzione, ma non ce lo potevamo permettere. Nonostante questi dati, la macchina comunale è stata messa in grado di lavorare all'unisono e alla perfezione caratteristiche senza le quali non avremmo raggiunto il risultato del PIUSS.
Questo bilancio è frutto di rigore: abbiamo subito tagli per 11 milioni di euro, una 'botta' che si aggiunge a una situazione economica locale, nazionale ed europea che è tra le peggiori del dopoguerra. La disoccupazione in Italia ha raggiunto l'8,5% e i 2 milioni di persone, di cui 329.000 solo nel 2010. Il rischio di crisi sociale sembra pericolosamente materializzarsi. Ad Arezzo la cassa integrazione si è incrementata nel 2010 del 43% rispetto al 2009.
Questo bilancio è frutto di scelte etiche di fondo: il sociale non si tocca. Si deve avere riguardo a tutto quanto è stato costruito negli anni in questa città. Parlare di famiglia non è un parlare astratto, quando i passaggi deboli, infanzia e senilità, non sono sostenuti da un sistema integrato dei servizi una comunità si sfrangia. Oggi, non esiste famiglia che non abbia risposta quando decide di iscrivere un figlio al nido o all'asilo. Le liste di attesa sono azzerate e durante i miei 5 anni sono stati inaugurati 3 nuovi nidi.
Questo bilancio è frutto di speranza e di fiducia: per la prossima approvazione del Regolamento Urbanistico e per una ripresa che la Camera di Commercio ha preannunciato essere alle porte”.
Così il Sindaco Giuseppe Fanfani si è espresso introducendo la proposta di delibera di approvazione del bilancio di previsione 2011.
La parola è poi passata a Luigi Polli, consigliere comunale delegato al bilancio, che è entrato nel merito delle previsioni: “questa amministrazione fa perno su una solidità finanziaria perseguita storicamente da questo Comune ma negli ultimi 4 anni incentivata. E non dimentichiamo che la configurazione finanziaria degli enti locali è sub judice per tutta una serie di scelte nazionali, dal federalismo fiscale al decreto cosiddetto 'milleproroghe', che possono cambiare la situazione nell'arco di una giornata. E a proposito di federalismo, non facciamo passare sottotraccia il tema politico che trasferisce ai Comuni la leva della fiscalità sgravando da questo onere il governo. È questo il quadro che ci troveremo ad affrontare quando questo federalismo, al quale non mi iscrivo, diventerà legge.
Veniamo ai numeri: i tagli che a cascata sono arrivati dal Governo e inevitabilmente dalla regione Toscana 240 milioni di euro nel 2010, hanno portato tutti i comuni toscani a non approvare il bilancio.
Le 4 cifre principali di bilancio del Comune di Arezzo sono: personale, mutui scuola e sociale. Stante la dimensione dei tagli ai trasferimenti, il bilancio comunale è stato toccato per una quota pari all'84%. Al di là del fatto che il personale ovviamente non si può toccare, abbiamo adottato due scelte di fondo: la messa in sicurezza di scuola e sociale, scommettere sulla sviluppo. La previsione molto forte è sulle concessioni edilizie, in virtù del prossimo Regolamento Urbanistico, pari a 11 milioni di euro. È vero che le concessioni edilizie vanno 'conquistate giorno per giorno' e proprio per questo abbiamo pensato a un meccanismo che consente di assegnare i soldi via via incassati a un elenco di punti che rappresentano una scala delle priorità.
Concludendo: chi governerà questo come tutti i Comuni italiani a partire da maggio dovrà porsi la domanda di come affrontare il perimetro di spesa consentito agli enti locali dalla situazione economica generale e dai provvedimenti legislativi all'orizzonte”.

EMENDAMENTI
Mario Bruni: “non accetto un arretramento così marcato delle risorse per la cultura. In futuro ne vanno investite di maggiori. Si può fare a meno anche di una asfaltatura a favore di eventi e iniziative durevoli e con un ritorno di immagine. Nello specifico: chiedo di spostare 50.000 euro da spettacoli canori in genere, che possono fruire di forme di auto-finanziamento, alle politiche culturali”. Respinto.
Fulvio Baldi: “la previsione di bilancio delle entrate da concessioni edilizie è troppo ottimistico, tanto più che il Regolamento Urbanistico bloccherà tutto. Mi auguro che il prossimo Consiglio Comunale lo voglia trasformare. Nel mio emendamento evidenzio la necessità di sostenere le donne che intendono portare a termine la loro gravidanza: chiedo che vengano mantenuti i 13.000 euro previsti nel precedente bilancio. Chiedo anche che 37.000 euro siano destinati al fondo di garanzia. Sono 50.000 euro da decurtare dalla voce: personale servizi generali di amministrazione”. Respinto.
Luigi Polli: “la maggioranza propone di aggiungere 30.000 euro per le politiche giovanili e 24.500 a sostegno della disabilità mentale con contestuale riduzione della voci relative alla retribuzione del direttore generale”. È stato fatto proprio dal Sindaco

INTERVENTI
Francesco Macrì: “il punto di vista di Polli si è caratterizzato per analisi politica e per onestà intellettuale vista la denuncia anche verso le scelte di un ente come la regione. Tuttavia il discorso è stato parziale: il governo sta facendo molto per tenere in ordine i conti dello stato sotto la scure dei vincoli della Unione Europea. È vero che il federalismo è anche fiscale ma è strumento di responsabilizzazione per gli amministratori locali. Elemento di debolezza sono questi 11-12 milioni di euro di concessioni che non si raggiungevano neanche ai tempi d'oro delle giunte di centrodestra. Pensare a questa cifra è fare finanza 'creativa' bel oltre quella di Tremonti. Secondo punto debole: manca la critica verso la cattiva spesa pubblica, quella che ha portato pessimi risultati. Perché poi i dirigenti non debbano sacrificarsi come tutti i cittadini non si capisce. Manca la proposta per una riforma che conduca a nuova gestione della finanza locale, siamo a livello di operazione ragionieristica che non sviluppa i temi necessari a progetti che si distinguano dall'ordinaria amministrazione”.
Ulisse Domini: “l'Italia è con dati preoccupanti a livello di Pil tuttavia l'agenda del governo ha due temi, il federalismo e la giustizia. Come amministrazione, abbiamo diminuito le indennità, i consigli di amministrazione e non abbiamo inciso sulle voci di bilancio principali. Sugli oneri concessori, ricordo che 4 milioni di euro sono stati incassati nel 2010, una cifra non irrilevante in un periodo di crisi grave, per cui valutate attentamente le nuove prospettive post-Reogolamento Urbanistico e i nuovi introiti derivanti dalla sanatoria sui sottotetti, arriviamo alla cifra degli 11 milioni citati. Che ci sembra plausibile”.
Giuseppe Matteucci: “la nuova legge sul recupero dell'evasione è una delle voci che l'amministrazione comunale debba sfruttare. Arezzo può fare di più sul turismo e sulla managerialità della gestione amministrativa”.
Marco Donati: “i tagli alle amministrazioni locali sono pesantissimi. Si può puntare sulla sussidiarietà con il coinvolgimento delle associazioni, del volontariato e dei cittadini. Si può pensare anche a collaborazioni con le altre amministrazioni comunali vicine. Molto importante è il recupero di spazi per la cultura, a cominciare dal teatro Petrarca e la valorizzazione del centro storico”.
Giovanni Pelini: “la situazione è insostenibile a causa dei tagli del Governo. I Comuni sono stati 'messi in croce' e il rischio è che non siano più in grado di amministrare. In questo contesto l'approvazione del Regolamento Urbanistico diventa ancora più importante. L'oculatezza di questa amministrazione ci consente di affrontare il futuro, dando priorità al sociale e alla scuola”.

La pratica, integrata dall'emendamento Polli, è stata approvata con 22 voti a favore.