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Fenici in Algeria

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ALgeria – L'Istituto di studi sulle civiltà italiche e del Mediterraneo antico del Consiglio nazionale delle ricerche (Iscima-Cnr), diretto da Paola Santoro, è il promotore della mostra internazionale ‘I Fenici in Algeria. Le vie del commercio tra Mediterraneo e Africa Nera’, che si inquadra nell'ambito degli accordi culturali già attivi dal 2005 tra il Cnr e il ministero della Cultura algerino, con il sostegno del nostro ministero degli Esteri.

L'esposizione, che si inaugurerà giovedì 20 gennaio 2011 presso il Palais de la Culture di Algeri e rimarrà aperta al pubblico fino al 28 febbraio, è posta sotto l'Alto patronato del presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, e del presidente della Repubblica algerina Abdelaziz Bouteflika, con il sostegno del ministro della Cultura algerina Kalida Toumi e del nostro ambasciatore ad Algeri Giampaolo Cantini e la sponsorizzazione dell'Eni.

La direzione scientifica è di Lorenza-Ilia Manfredi dell'Iscima-Cnr e di Amel Soltani del Musée National des Antiquités d'Alger diretto da Houria Cherid. Alla fase iniziale della progettazione della mostra e delle ricognizioni ha partecipato Sandra Fiore dell’Ufficio stampa del Cnr. Al Comitato d'onore aderiscono, fra gli altri: il ministro degli Affari esteri Franco Frattini, il presidente del Cnr Luciano Maiani e il consigliere per la Conservazione del patrimonio artistico della Presidenza della Repubblica italiana, Louis Godard; il Comitato scientifico è formato da studiosi dell'antichistica internazionale.

L'esposizione evidenzia il particolare rapporto che si è istaurato tra le popolazioni numidiche e i navigatori fenici venuti dall'Oriente, i quali trovarono in Algeria materie prime di straordinaria importanza e un ponte strategico per la loro proiezione verso il Mediterraneo occidentale. Questa felice congiuntura è la chiave di lettura della mostra, che si propone di valorizzare la cultura fenicia sviluppatasi in quest’area dalla fine del VII al I sec. a.C. quale trait d'union tra mondo nord-africano ed europeo, in grado di esaltare la civiltà e le grandi capacità militari, in particolare della temutissima cavalleria, delle popolazioni numidiche locali. E di far cogliere l'importanza di tale periodo storico per la comprensione della realtà del nostro tempo.

Pensata in primo luogo per stimolare nel pubblico algerino la riscoperta delle proprie origini e identità, la mostra si rivolge a un pubblico più ampio e internazionale: per tale motivo il progetto espositivo prevede successive sedi tra cui, dopo Algeri, Roma. A tale scopo la mostra è sviluppata secondo criteri rigorosamente scientifici ma al tempo stesso di godibilità e fruibilità, con reperti provenienti da tutti i musei algerini, un percorso pensato per i visitatori più piccoli e la proiezione di un documentario. La mostra si sviluppa in tre sezioni: il Mediterraneo e i rapporti con l'Oriente e l'Occidente; l'Algeria fenicio-punica; il Sahara.