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Francesco Macri: ‘Sanità ad Arezzo: occorre chiarezza’

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Francesco Macri: ‘Sanità ad Arezzo: occorre chiarezza’

Arezzo – Alla vigilia delle elezioni amministrative mi sento in dovere, come candidato al Consiglio Comunale di Arezzo di esprimere la mia opinione in merito ad alcuni aspetti della Sanità aretina, anche in considerazione delle peculiari responsabilità del Sindaco di un capoluogo di provincia come Arezzo.

Sappiamo tutti che un sindaco è presidente della conferenza dei sindaci della provincia e quindi responsabile della sanità. Come tale deve far sentire la propria voce in tema di sanità almeno nella sua attiva partecipazione alla stesura del piano sanitario locale. Certo è che il Sociale è di assoluta pertinenza dell’amministrazione Comunale è altrettanto vero che le disfunzioni che attualmente registriamo nella sanità aretina, quali liste di attesa sempre più lunghe, sia per la diagnostica sia per gli interventi chirurgici programmatici che costringono i pazienti ad emigrare a loro spese nei vari presidi ospedalieri della provincia con disagi anche di tipo economico per sé e i propri familiari. E’ evidente che queste disfunzioni hanno risvolti negativi anche da un punto di vista sociale, specialmente in un momento difficile come questo, in particolare per i pensionati e per coloro che hanno redditi bassi ed ovvie difficoltà a sbarcare il lunario.

La sinistra al governo della città non è capace di far altro che cavalcare il disagio evidenziandolo con tutti i mezzi, nel solito antipatico piagnisteo senza offrire soluzioni valide.

Mi domando: cosa ha fatto il direttore sanitario precedente l’attuale per ovviare a queste disfunzioni? Cosa sarà capace di fare il direttore in carica per rimediare ai danni del passato?
Per esempio. Sono state tolte, alcuni anni fa, le convenzioni alle case di cura della nostra città determinando l’allungamento delle liste di attesa e soprattutto l’aumento della spesa sanitaria, in quanto, per chi non lo sapesse, la regione toscana remunera ogni intervento eseguito in convenzione nella casa di cura, con circa il 20-30% in meno rispetto di quanto avviene per gli ospedali pubblici. Attualmente il problema delle liste di attesa per gli interventi di Day Surgery è ingigantite dall’allungamento delle sedute operatorie della chirurgia robotica, peraltro ottima tecnica operatoria per interventi molto complessi e che fa crescere il livello qualitativo del nostro nosocomio, con conseguenza capacità attrattiva per pazienti che provengono da altre realtà territoriali.

Negli ultimi giorni si sono fatte sentire critiche che denunciano un possibile ridimensionamento del centro oncologico, con il trasferimento della Senologia nel Valdarno (si evince anche dalla delibera della A.S.L. 8, n. 613 del 22.12.2010 e della successiva del 13.01.2011). Alle critiche si è aggiunta, con un articolo non firmato, una sorta di smentita sul Corriere di Arezzo del 14 aprile. Tale nota evidenzia per esempio un “Progetto della A.S.L. che interessa 300 donne” “chirurgia del seno:raddoppia l’assistenza” “ progetto di miglioramento:nasce un pool per senologia nei presidi di Arezzo e Montevarchi”. Tale smentita non convince affatto. Leggendo l’allegato n.1 della delibera suddetta e successive modifiche titolato con “Gli assetti organizzativi dei dipartimenti di percorso assistenziale” si capisce invece che per l’area funzionale di chirurgia generale troviamo: la Breast Unit (unità multidisciplinare di senologia) destinata al Valdarno insieme alla Proctologia, mentre la chirurgia Pediatrica, la Day Surgery e l’endoscopia digestiva interventistica, sono destinate al Casentino. Per l’ospedale aretino sono previsti , oltre l’Unita operativa complessa di chirurgia generale, la sezione di chirurgia robotica multi professionale e la sezione della chirurgia d’urgenza. Rilevata l’evidente contraddittorietà dell’articolo succitato vorrei che la direzione aziendale facesse ulteriore e definitiva chiarezza in merito.

E la chirurgia toracica?
Dal 1988 ad oggi l’attività operatoria di chirurgia toracica nell’ospedale di Arezzo è andata via via crescendo fino a raggiungere oltre i cento interventi annuali, soprattutto per patologie tumorali. La Regione Toscana ha previsto la presenza dell’attività di chirurgia toracica solo a Firenze Pisa e Siena, mentre in altre realtà, come Arezzo, ha lasciato alla discrezionalità e capacità di budget delle aziende sanitarie locali la facoltà di proseguire l’attività in questione. Se la Direzione della A.S.L. che ad oggi ha rinnovato la convenzione solo per il 2011, decidesse di interrompere tale attività oltre questa data, la città di Arezzo perderebbe anche questa importante risposta alle esigenze dei cittadini.

Il nuovo Sindaco avrà il dovere di farsi carico anche di tali problematiche. Il Calcit e i cittadini tutti si aspettano che anche il Primo Cittadino si occupi con grande impegno anche di Sanità.

Dr. Ezio Lucacci
Candidato al Consiglio Comunale
Lista Arezzo Domani, Macrì Sindaco