Home Politica Francini: ‘Dalla parte del popolo di Rigutino’

Francini: ‘Dalla parte del popolo di Rigutino’

0
Francini: ‘Dalla parte del popolo di Rigutino’

Arezzo – Dichiarazione di Francesco Francini vice coordinatore provinciale PdL: «Noi del Popolo della Libertà lo avevamo detto, non vogliamo strumentalizzare la vicenda ma se qualcuno vorrà continuare ad attaccare don Virgilio scenderemo in campo per difenderlo.
Non è bastato nemmeno che don Virgilio, esibendo la dignità degli uomini liberi, abbia ammesso le proprie responsabilità, riconoscendo il suo sbaglio. Non è bastato il fiume di lettere di fedeli (e non) circolate in questi giorni sui mezzi di informazione locali, cariche di ammirazione per l’amato, generoso e silenzioso parroco di Rigutino. Non è bastato che il “popolo” li cacciasse (la storia si ripete) dal mercato del paese, la trincea nella quale i nostri novelli barbudos erano scesi per sparare ancora sul corpo di un uomo già provato dal peso del proprio riconosciuto errore.
Sordi dinanzi alle scuse, ciechi dinanzi all’ammirazione di un paese (e di un’intera diocesi), indifferenti dinanzi alle più genuine convinzioni popolari, gli amici di Sinistra, Ecologia e Libertà, allontanati dalla piazza, sono tornati nei salotti, per continuare a cavalcare – a ormai tre settimane dalla celebre nota diocesana – la questione delle dichiarazioni di don Virgilio. E così, lunedì scorso in consiglio comunale e di nuovo sui mass media, è andata in scena la solita lezioncina retorica di chi, anziché fare i conti con il proprio disastrosissimo passato politico e culturale, sale in cattedra a insegnar storia, morale ed educazione civica.
Ci hanno detto apertamente, e lo hanno detto soprattutto al Sindaco: o con don Virgilio o contro di lui. Sono francamente allergico a simili motti tipici dei regimi totalitari ma, dovendo (volentieri) scegliere, desidero rinnovare la mia personale solidarietà umana a don Virgilio; insomma, lo dico apertamente: con lui, ovvero lontano dalle sue discusse e barbare parole e altresì lontano dai suoi giudici, pronti a contare i morti di Himmler ma mai disposti a raccontare la storia dei milioni di cadaveri finiti sotto la bandiera rossa (oggi diventata arcobaleno) all’ombra della quale sfilano e dimentichi delle centinaia di sacerdoti cattolici gasati dai nazisti (o spediti in Siberia dai “liberatori” sovietici). Cattolici con sé stessi e la propria storia, insomma, ma calvinisti con gli altri, a costo di negare, con rabbiosa e disgustosa ostinazione, persino quel dignitoso e umanissimo perdono che merita chi afferma d’aver sbagliato, con una libertà e un coraggio che quella sinistra continuerà sempre a ignorare, intrappolata nella propria dogmatica e fallimentare ideologia. Bene hanno fatto quindi gli amici del Popolo della Libertà, tra i quali cito il mio capogruppo Gianni Cantaloni, il mio segretario comunale Gianni Pagliazzi e il consigliere di circoscrizione Francesco Conti, a scendere in piazza con il popolo di Rigutino e il suo Parocco, contro i radical chic di turno pronti a fare la morale privi però di qualsiasi pudore.»