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‘In una lettera ai miei concittadini spiego perché mi candido’

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‘In una lettera ai miei concittadini spiego perché mi candido’

Arezzo – «Già da qualche giorno i miei concittadini stanno ricevendo una mia lettera nella quale spiego le ragioni per le quali ho scelto di candidarmi alle elezioni comunali della prossima primavera, che eleggeranno il nuovo Sindaco che guiderà Arezzo per i prossimi cinque anni.
Non è un caso, dice Grazia Sestini, che, in questa prima fase, ho voluto spiegare tali ragioni attraverso una lettera indirizzata ad ognuno di loro. Ho sempre creduto e continuerò a farlo che il rapporto personale sia un rapporto privilegiato che va continuamente alimentato da un franco e sincero scambio di idee e opinioni soprattutto quando c’è in gioco il futuro di una intera collettività. L’attuale, anche per la nostra città, è un momento storico particolarmente difficile ed è per questo che, chi come me ha scelto di impegnarsi in politica ha non solo il dovere, ma l’obbligo di ascoltare la realtà in cui vive, anche per mettere a disposizione l’esperienza maturata in una impegnativa attività parlamentare e di governo. E, se c’è un tempo per meditare e uno per agire, ora è tempo di operare con ancora più forza, entusiasmo e consapevolezza.
Mi candido perché è importante che Arezzo ritorni ad essere una città viva e vincente; ma anche una città che creda in se stessa e che ritorni ad essere punto di riferimento per il lavoro e l’impresa; culla del pensiero e della cultura, capace di offrire opportunità a giovani e famiglie. Mi candido in un momento particolare per l’economia aretina e per i lavoratori chiamati a scelte impegnative e difficili. Ho deciso di presentarmi perché credo che le prove di oggi si possano superare con l’impegno di tutti.
Ed ho scelto di candidarmi anche perché rifiuto la logica della delega ma conosco il coraggio della responsabilità. So che un buon sindaco è come un capace direttore d’orchestra e non un semplice orchestrale; un buon sindaco è un cittadino autentico e non un padrone, un buon sindaco è quello che sa valorizzare tutti i collaboratori presenti nell’istituzione nell’interesse dell’intera città.
Ho deciso di presentarmi perché credo che nella dimensione locale risieda la più immediata e importante risposta ai bisogni della persona, ma anche la valorizzazione delle sue energie in un corretto rapporto di sussidiarietà.
Ho fatto questa scelta perché intendo interpretare al meglio il punto di sintesi di tutte queste istanze e la convinzione nasce dalla piena fiducia, nella stima e umanità degli aretini e dalla consapevolezza che non c’è futuro senza memoria.»