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Inaugurati a Bibbiena i nuovi locali del Sert e del Consultorio

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Inaugurati a Bibbiena i nuovi locali del Sert e del Consultorio

Bibbiena – Sono state inaugurate questa mattina a Bibbiena le nuove sedi del Sert (all’ospedale) e del Consultorio (in via Di Vittorio, località Colombaia).
Al taglio del nastro erano presenti il Direttore generale della Asl8 Enrico Desideri, il presidente della società della salute Fiorenzo Pistolesi, il presidente della Conferenza dei sindaci del Casentino, Daniele Bernardini, oltre ad altri sindaci e ad un gran numero di operatori socio sanitari della vallata, guidati in questa giornata di festa per la zona, dal direttore del distretto sociosanitario Carlo Montaini.
Nell’atrio del poliambulatorio, è stata scoperta una targa in ricordo di Paolo Orlandi, infermiere recentemente scomparso, che ha dedicato gli ultimi anni della sua vita alla organizzazione e diffusione delle cure palliative.

L’attività del Sert casentinese
Nel 2.010 il Ser.T Casentino è entrato in contatto con 224 pazienti: 181 di loro sono stati presi in carico. 72 (39,7%) sono tossicodipendenti (eroina, cannabinoidi, cocaina); 59 (32,5%) alcoldipendenti; 45 (24,8%) tabagismi; 7 (13,8%) utenti con dipendenza da Gioco d'azzardo patologico. Intanto sono stati attivati e portati a termine 4 inserimenti lavorativi di tipo terapeutico riabilitativo a favore di altrettanti pazienti. Anche nel 2010 è proseguita l'attività di prevenzione sul territorio focalizzata sui giovani e sull'uso di alcol. Il progetto attivato dal 2007 con la Società della Salute, sviluppa un'azione di prevenzione all'uso/abuso di alcol dei giovani casentinesi in vari ambiti di vita, lavoro (fabbrica), scuola, luoghi di aggregazione e divertimento giovanile, soprattutto notturni . Da anni gli operatori Sert sono presenti nei luoghi di divertimento e aggregazione giovanile, dalle discoteche, ai pub, alle sagre e feste estive. In queste occasioni oltre ad una prevenzione terziaria focalizzata soprattutto sulla guida sicura (senza alcol e sostanze stupefacenti), quando possibile (per esempio in discoteca) vengono attivati interventi che permettono ai giovani di sperimentare la possibilità di divertirsi senza utilizzare alcol o altre sostanze e indurli ad una riflessione sul poter fare le proprie scelte nel divertimento anche senza “sballo” .

L’attività del Consultorio
I consultori, quali servizi orientati principalmente alla tutela della salute della donna, alla tutela della qualità della vita nell’infanzia e nell’adolescenza, allo sviluppo della capacità di compiere scelte responsabili di procreazione e di sostegno alla genitorialità, sono stati istituiti in Toscana nel 1.976.
In Casentino inizialmente le attività di base sono state garantite nelle sedi consultoriali di Bibbiena, Poppi e Rassina. Il decentramento sul territorio, pur rappresentando dal punto di vista logistico una soluzione ottimale, non ha però consentito di offrire un servizio integrato sanitario e sociale rispondente a tutte le caratteristiche previste dalla normativa.
Da qui l’esigenza di costituire un Consultorio Unico di Zona che rispondesse agli obiettivi di prestazioni qualitativamente ottimali e integrate, garantendo la presenza contemporanea di operatori appartenenti a più servizi.
La sede unica, realizzata nel presidio del Poliambulatorio via G. di Vittorio 22 (località Colombaia), consente un facile accesso, anche con uso di mezzi pubblici, a tutta la popolazione del Casentino. Permette una migliore razionalizzazione delle risorse, l’ottimizzazione delle attività già esistenti quali la tutela della gravidanza, la promozione per una procreazione responsabile, il sostegno alla genitorialità, la mediazione familiare e consente l’implementazione dell’offerta attraverso la realizzazione di nuove attività come il corso in acqua di preparazione al parto e la creazione di un gruppo di auto aiuto “Da mamma a Mamma” a sostegno delle neo mamme.
Il consultorio unico è dotato di apparecchiature adeguate per l’esecuzione di esami e prestazioni specialistiche più approfondite e qualificate oltre alla realizzazione di una prevenzione oncologica rivolta a tutte le donne attraverso lo screening della cervice uterina.
Tra le prestazioni consultoriali si inseriscono anche le attività legate al Consultorio Giovani rivolto agli utenti compresi nella fascia di età tra 14 e 24 anni.
Tra le attività dirette agli adolescenti sono compresi gli incontri nei vari plessi scolastici con l’obiettivo di informare e promuovere la salute in questa delicata fase della vita.
Nell’anno 2010 si sono rivolte al consultorio oltre 4.600 utenti (di cui 3.345 per attività ostetriche), 2259 pap-test, sono state seguite 91 gravidanze, realizzati 8 corsi di preparazione al parto (compresi quelli in acqua) e 489 accessi al consultorio giovani.

Paolo Orlandi e le cure palliative
E’ stato l’infermiere che fin dai primi passi delle cure palliative in casentino, ha messo se stesse e la sua professionalità a disposizione piena di questo servizio.
In suo ricordo è stata apposta una targa nell’atrio del Poliambulatorio di Bibbiena. Paolo Orlandi ha avuto la capacità di formare e promuovere il gruppo alla mentalità del lavoro multidisciplinare, al servizio dei pazienti e delle
famiglie in un particolare momento della vita, come quello delle malattie terminali. Ironia della sorte Paolo Orlandi ha poi vissuto sulla propria pelle la sofferenza, il dolore, la paura umana, che ha coinvolto anche la famiglia e gli stessi colleghi, e con loro ha concluso il suo percorso di vita con la serenità e la dignità che I'hanno sempre contraddistinto.
Anche di fronte alla consapevolezza della frequente “inguaribilità” di alcune patologie, cresce la consapevolezza del valore della "qualità della vita". La Medicina Palliativa rappresenta il desiderio di introdurre anche nelle ultime fasi delle malattie inguaribili il concetto di "qualità della vita" e quello di "qualità della morte". Una medicina incentrata sulla persona ammalata e non sulla malattia.
Le Cure Palliative sostengono la vita e considerano la morte un processo naturale che non deve essere né affrettato né posticipato, provvedono al sollievo dal dolore e dagli altri sintomi, integrano gli aspetti psicologici e spirituali dell'assistenza offrendo al paziente un sostegno per vivere al proprio domicilio, il più attivamente possibile, fino alla morte, assicurando ai pazienti e alle loro famiglie un'assistenza continua e globale.
La Medicina Palliativa considera la morte non più come I'antagonista da combattere ma accettata a priori come evento inevitabile. La medicina delle cure palliative è e rimane un servizio alla salute, non una medicina per aiutare a morire, ma una medicina per l'uomo che rimane un vivente fino alla morte.
Su 100 decessi per tumore, il 90% avviene dopo una fase terminale e dei 90 che attraversano una fase terminale il 65% necessita di interventi di cure palliative più o meno complesse: questi sono dati relativi ai soli malati oncologici, senza considerare le tante altre patologie a prognosi infausta.
Sui 35.000 abitanti del Casentino sono un centinaio i decessi per tumore ogni anno. Le Cure palliative in Casentino sono inserite nel progetto ADI (assistenza domiciliare integrata. Il servizio è sulle 24ore, sette giorni su sette. E' composto da 14 infermieri, una caposala, un medico e uno psicologo.
Le Cure palliative in Casentino sono iniziate sperimentalmente nel 2004 e da allora ha seguito 313 pazienti.