Home Politica La Città di Tutti: scelte politiche e programmatiche

La Città di Tutti: scelte politiche e programmatiche

0

Arezzo – La Città di Tutti / La proposta politica – La lista “La città di tutti” raccoglie un’esperienza, quella nel Consiglio comunale di Arezzo, nel quale si è dimostrata la possibilità (e l’utilità per la città) di un’opposizione seria e positiva, capace di dire di no ma anche di proporre soluzione concrete e alternative. E anche di dire di si quando in aula sono state portate proposte positive.

Il PdL ha invece praticato solo opposizione preconcetta e i personalismi di cinque anni di cattiva opposizione si sono trasformati in una miriade di liste che certamente non sono motivate da differenze programmatiche. E opposizione preconcetta, soprattutto sui temi dello sviluppo, si è evidenziata anche da settori della sinistra.

Adesso si tratta di andare oltre queste vecchie e consunte dinamiche politiche che provocano danni alla politica e alla società. La nostra lista, “La città di tutti”, nasce dalla consapevolezza che occorre affermare una nuova cultura moderata e quindi un nuovo centro politico. Un percorso politico che non può nascere da accordi politici di vertice ma che deve partire dal basso. Un nuovo centro che sia punto di riferimento di quei cittadini che hanno bisogno di meno ideologia e di meno personalismi e che chiedono fatti e risposte concrete. Per il lavoro, le famiglie, le aziende. Un nuovo centro che non potrà che avere Giuseppe Fanfani come candidati a Sindaco: siamo di fronte al politico e all’amministratore che meglio di ogni altro rappresenta una politica moderata e innovativa, progettuale e concreta.

La città di Tutti / La proposta amministrativa
L’economia e il lavoro rappresentano le priorità. Non c’è futuro, per una famiglia e per una comunità, senza il lavoro. Il sistema imprenditoriale locale deve essere quindi sostenuto e valorizzato all’interno di una strategia che veda la collaborazione del pubblico e del privato e quindi del sistema economico e di quello istituzionale. E uno dei principali nodi che devono essere sciolti è quello delle infrastrutture. Arezzo è al centro di una “linea” di collegamento che da Livorno arriva ad Ancona e che da Grosseto arriva a Fano. E’ una linea, oggi, interrotta e segmentata. Senza il suo completamento e miglioramento, la nostra centralità perde valore. Se lavoriamo in questa direzione, possiamo affermare il ruolo di Arezzo in una vasta area che comprende la Toscana meridionale, l’alto Lazio, l’Umbria e le Marche. In questo senso possiamo risolvere lo storico problema della subalternità di Arezzo a Firenze. L’affermazione della centralità ha bisogno di strade ma anche di ferrovie: la linea lenta non rappresenta un problema ma una forte opportunità per l’economia locale, soprattutto in relazione al trasporto merci.

La prossima amministrazione dovrà portare a termine l’importante programma di lavori pubblici e questo rappresenterà un ulteriore elemento di sostegno all’economia locale. Analogo contributo potrà venire dallo sviluppo urbanistico connesso al Regolamento (sul quale sarà comunque necessario intervenire per una modifica generale, d’intesa con gli ordini professionali e le categorie economiche), alle grandi aree, (soprattutto quelle ex industriali) e ai giusti bisogni dei cittadini e delle famiglie che hanno in programma piccoli interventi sulle loro abitazioni.

Il lavoro sarà il maggior sostegno alle famiglie per le quali dovrà essere previsto il rafforzamento dei servizi all’infanzia e agli anziani.

Una città, quindi, nel segno della moderazione, della concretezza e dello sviluppo.