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La prima nazionale di Mario Perrotta al Teatro Pietro Aretino

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La prima nazionale di Mario Perrotta al Teatro Pietro Aretino

Arezzo – È la sera del debutto. Al Teatro Pietro Aretino alle 21 va in scena la prima nazionale dello spettacolo “Il paese dei diari” scritto e diretto da Mario Perrotta che è partito dal suo romanzo omonimo (Terre di Mezzo editore), interpretato dallo stesso Perrotta con Paola Roscioli. Ed è già tutto esaurito.
Lo spettacolo, sostenuto da Comune di Arezzo, Banca di Anghiari e Stia, Unicoop Firenze e regioni Emilia-Romagna e Toscana, è co-prodotto dall’Archivio diaristico nazionale di Pieve, da Biografilm festival di Bologna e dallo stesso teatro aretino di via Bicchieraia. Per l'archivio è il primo esperimento di produzione teatrale realizzato insieme a Biografilm Festival, una realtà che con questa esperienza segna l’avvio di una collaborazione con la Fondazione di Pieve. Per il Teatro Pietro Aretino, invece, presentarsi nella doppia veste di palcoscenico e “impresario” sta diventando un'abitudine, come ha ricordato il direttore artistico Andrea Biagiotti, dopo le produzioni degli spettacoli di Massimo Schuster, due volte, e di Paolo Benvegnù: “un ruolo fondamentale per un luogo nato come teatro-studio”.
Camillo Brezzi, assessore alla Cultura Comune di Arezzo: “Mario è conosciuto e apprezzato da anni in città fin dal 'Misantropo' di Moliere e 'I cavalieri' di Aristofane messi in scena durante due edizioni di Play Art. Mario ha scritto questo libro su Pieve, anzi sui diari di Pieve che ammontano oramai a 6.000. Il libro, molto fascinoso, che ho letto a Pechino, è un racconto del suo rapporto con l'archivio: è la storia, di un uomo che rimane chiuso nell'edificio ed entra in contatto con i diaristi accompagnato da un Virgilio d'eccezione che è Saverio Tutino”.
In effetti, tutto è cominciato nel 1984 quando Saverio Tutino ha ideato e fondato un archivio per raccogliere la memoria dell’Italia e degli italiani. In ventisette anni si sono accumulati negli scaffali di Pieve Santo Stefano taccuini dalle trincee di guerra, lettere di emigranti, racconti d’amore e di lavoro, gioie e sofferenze, storie antiche e moderne che parlano di due secoli. Nel 2009 Mario Perrotta racconta l’Archivio dei diari nel romanzo “Il paese dei diari”. Oggi questo “paese” trova spazio su un palcoscenico, il luogo più congeniale a Perrotta per narrare storie.
“Questo spettacolo – ha detto l’autore e attore – nasce dalla voglia di non smemorarsi. In un paese come il nostro che vive all’istante, neanche più ‘alla giornata’, ricordarsi di qualcuno o di qualcosa è un lusso che mi concedo quotidianamente e che mi ha portato in quei luoghi magici dell’archivio di Pieve Santo Stefano, mi ha fatto venir voglia di raccontarli in un romanzo e poi di farne spettacolo vivo. Insieme a Paola Roscioli, mia compagna professionale e nella vita, daremo vita a quelle voci che più mi hanno affascinato tra le migliaia di diari presenti a Pieve e che compongono l’ossatura di una sorta di viaggio iniziatico. Viaggio che ho potuto compiere grazie a Saverio Tutino, uomo dolcissimo, protagonista della cultura italiana del dopoguerra, che mi ha guidato attraverso questa straordinaria mappa geografica del nostro paese”.
A conclusione dello spettacolo, come un fuori programma ogni volta diverso, Paola Roscioli e Mario Perrotta leggeranno brani dei diari di Pieve, scelti a sorpresa in base al luogo che ospita la replica, ai diaristi che lì sono nati o hanno vissuto.
Natalia Cangi, Direttrice organizzativa dell’Archivio diaristico: “Saverio ha sempre rincorso l'idea del contenuto, ovvero delle storie e delle persone che compongono oramai milioni di pagine. La produzione è stata impegnativa ma abbiamo trovato partner all'altezza che si sono impegnati con noi perché hanno riconosciuto la validità del nostro lavoro che dura da ben 27 anni. Lo spettacolo va in scena nell'anniversario delle Fosse Ardeatine e una delle storie di Mario Perrotta è proprio quella di un giovane 18enne, Orlando Orlandi Posti, che vi perse la vita per mano dei nazisti”.
Andrea Romeo, Direttore artistico di Biografilm Festival: “la manifestazione è nata a Bologna 7 anni va e in questo periodo molti mi hanno parlato dell'archivio di Pieve. Mi sono avvicinato a questa realtà quasi con timore visto il prestigio acquisito. Ma siamo oramai in contatto e consegneremo proprio a Tutino e all'archivio un premio al prossimo festival a giugno. Visto che il nostro evento è seguito da un pubblico molto giovane e universitario, credo che fare conoscere a questi ragazzi la forza della memoria sia una cosa molto importante”.