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Monumento alle Vittime civili di guerra di Badicroce

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Arezzo – Sabato 26 marzo ore 10 presso la chiesa di Pian d’ Usciano (lungo la strada provinciale della Foce) avrà luogo la cerimonia di inaugurazione del monumento alle Vittime civili di guerra di Badicroce, eccidio perpetuato dalle truppe tedesche in ritirata dal fronte dell'Italia centrale nel 1944. Un lavoro destinato ad una delle stragi meno note nella provincia di Arezzo: Badicroce, contrariamente ad altri simili e drammatici eventi, non registra una strage. L'esercito tedesco rimane nella zona per settimane e in modo metodico e crudele brucia le case, fa razzia di animali e cibo, rastrella le famiglie. Minaccia, intimidisce, violenta e uccide 17 persone in giorni diversi alla vigila della liberazione di Arezzo.
Una tragedia che assume anche i toni dell'assurdità e della più completa inutilità e per la quale nessuno ha pagato. Il fascicolo di Badicroce è uno dei 695 rimasti nascosti nell'"armadio della vergogna".
Il progetto ha visto il coinvolgimento dell'Istituto d'Arte Piero della Francesca di Arezzo che ha ideato e realizzato la scultura e, parallelamente, ha condotto una ricerca storica sull'avvenimento attraverso l'analisi di fonti documentarie e la raccolta di testimonianze di chi ha vissuto quel drammatico periodo storico. Il lavoro è il frutto dell'impegno di insegnanti e studenti che hanno potuto analizzare vicende spesso controverse e fare un’ attenta riflessione sul passato, base del presente e motore dell’avvenire.
Un paese che non custodisce con cura la memoria del proprio passato, non ha speranza alcuna per il proprio futuro (Norberto Bobbio).
Il gruppo scultoreo, che invita al silenzio, riflessione e allontana l'oscurità, che è poesia e messaggio di morte, di vita, di speranza, è pervaso di una pregnante simbologia: il basamento è un triangolo in pietra, tre sono le figure in bronzo (un uomo, una donna, una fanciulla) rappresentate in un perfetto equilibrio formale che da sacralità all'opera, rendendo eterno l'umano.