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Ponte del 2 giugno in Provincia di Arezzo: tutto esaurito. O forse NO

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Ponte del 2 giugno in Provincia di Arezzo: tutto esaurito. O forse NO

Arezzo – Tutto esaurito negli alberghi di Arezzo per il prossimo fine settimana. Ma non è merito del ponte festivo del 2 giugno, peraltro l’unico di una primavera “avara” per il turismo. Piuttosto, merito della concomitanza tra campionato italiano di ginnastica artistica, edizione di giugno della Fiera Antiquaria, concorso ippico internazionale all’Arezzo Equestrian Centre ed una gara di nuoto.

Lo conferma la Confcommercio, che in questi giorni ha predisposto un’indagine tra gli operatori delle strutture ricettive della provincia di Arezzo, 148 alberghi per un totale di 5.791 posti letto e circa 880 tra case vacanze, b&b, agriturismo ed altre imprese extralberghiere. “La situazione varia molto da vallata a vallata – spiega la responsabile dell’area turismo di Confcommercio Laura Lodone – a parte il caso del capoluogo, dove ancora una volta si assiste al solito affollarsi di eventi nelle stesse date, con ovvie conseguenze in termini di difficoltà degli operatori ad esaudire la domanda, nel resto della provincia le prenotazioni sono ancora abbastanza sottotono e si viaggia ad una media del 50% di posti letto virtualmente già occupati”. Un risultato comunque confortante e in linea con l’andamento stagionale, se confrontato con la media annua di occupazione dei posti letto in provincia, intorno al 22% negli alberghi e intorno al 20% per il comparto extralberghiero.

“I dati delle prenotazioni andrebbero aggiornati di ora in ora – avverte Laura Lodone – perché negli ultimi due anni il “last second” è diventata la regola, soprattutto tra gli italiani”. E il 2 giugno, festa della Repubblica italiana, è solo per loro: “è un ponte che non ha alcuna rilevanza per il mercato turistico straniero. Per questo il numero più alto di prenotazioni si registra negli alberghi, i più gettonati dagli italiani per un soggiorno breve, di una o due notti. Il ponte di questo fine settimana ha invece un impatto quasi impercettibile negli agriturismo, dove il pubblico di oltre confine è la maggioranza e dove in genere si preferisce stare più a lungo”. Nel raffronto con il 2010, va poi rilevato che il ponte del 2 giugno coincideva lo scorso anno con le vacanze di Pentecoste, appuntamento importantissimo per i Paesi di lingua tedesca.

A questo punto, sarà anche il meteo a decidere: “nella bella stagione la provincia di Arezzo risente fortemente della competizione con le destinazioni della costa. Chi fa le prenotazioni sotto data è perché vuole lasciarsi fino all’ultimo momento libertà di scelta tra mare o città d’arte, dando un’occhiata alle previsioni meterologiche del giorno dopo”. Probabile dunque che, se il cielo sarà velato, andrà meglio per Arezzo&dintorni.

In generale, le prenotazioni stanno andando meglio negli alberghi, che viaggiano ad una media dell’85% di posti letto “virtualmente” occupati; il che, sommato agli arrivi dell’ultimo momento, lascia ipotizzare un realistico “tutto esaurito”. Al rallenty invece il booking in agriturismo e affini, i preferiti dalla clientela straniera, che però non è coinvolta nel fenomeno “ponte del 2 giugno”. “In ogni caso – avvertono dalla Confcommercio – gli aumenti vanno sempre parametrati sui risultati di un triennio difficile e non bastano ancora a recuperare le posizioni degli anni precendenti alla crisi, ovvero il 2006-2007”.

Ma quali sono le strutture che attirano maggiormente i turisti in questo periodo? “Non è il costo delle camere a fare la differenza, ma il servizio – spiega la responsabile del turismo per la Confcommercio aretina – con l’aumento della ricettività di questi anni molti operatori, soprattutto negli hotel, hanno usato la leva del prezzo come unica politica di marketing, con il risultato che spesso un quattro stelle business ha costi pari, se non inferiori, ad un affittacamere”. La distinzione, allora, va fatta sulla tipologia di struttura e i servizi offerti: “per soggiorni brevi si preferiscono strutture con altissima vocazione “leisure”: dai piccoli hotel in campagna agli agriturismo o agli affittacamere nei centri storici più belli. Le grandi strutture concepite per il business sono meno appetibili, in generale, per gli individuali, ma sono le preferite dai gruppi, che comunque dalla fine di maggio subiscono cali fisiologici, almeno fino all’inizio di settembre”.