Home Politica Presentato stamani, Comitato aretino Vota SI per fermare il NUCLEARE

Presentato stamani, Comitato aretino Vota SI per fermare il NUCLEARE

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Arezzo – Si è svolta oggi (15 marzo), presso la Sala Rosa del Palazzo Comunale di Arezzo, la conferenza di presentazione del Comitato Aretino “VOTA Sì PER FERMARE IL NUCLEARE”.
Presenti diverse personalità dell'associazionismo locale che hanno dato la propria adesione al comitato in vista del referendum abrogativo sul nucleare che si terrà a giugno: tra queste Giuseppe Croce (Legambiente Arezzo), Roberto Romizi (Ass. Medici per l'Ambiente), Fabio Ralli (Acli Arezzo), Sara Turrini (Ass. Mamme Insieme), Francesca Galli (Arezzo Pod – Morsbags.com), Francesco Romizi (Arci Arezzo), Roberto Barone (consigliere comunale di Arezzo).

Il 12 e 13 giugno, infatti, gli italiani saranno chiamati a esprimersi su 4 quesiti referendari, tra cui quello sul nucleare, e anche ad Arezzo, come in tante altre città di Italia, si è costituito ufficialmente il comitato “VOTA Sì PER FERMARE IL NUCLEARE” con l’obiettivo di attivarsi sul territorio per diffondere una corretta informazione sul tema del nucleare.

A questo proposito ci pare doveroso fare luce su alcuni dati che riguardano il fabbisogno energetico nazionale: qualora fossero messe in funzione le centrali nucleari previste dall’attuale governo (si parla di 4-5 centrali da 1600 MWe) calcolando i tempi tecnici necessari per la loro installazione e messa a regime (15-20 anni) la loro produzione andrebbe a coprire il 2% del fabbisogno nazionale energetico attuale. L’energia nucleare, inoltre, sposterebbe solo di pochi punti percentuali la nostra dipendenza energetica dai paesi produttori di combustibili fossili, mantenendo per altro un’alta vulnerabilità politica per il nostro paese, poiché la risorsa energetica “uranio” è stimata in esaurimento nei prossimi 50-60 anni.

Senza contare i problemi relativi allo smaltimento delle scorie radioattive, per le quali nessuna nazione al mondo ha trovato ad oggi una soluzione adeguata. A ciò si aggiunge il problema della collocazione degli impianti: in un territorio fortemente antropizzato come l’Italia a rischio idrogeologico e sismico, per sua stessa natura, una centrale nucleare sottoporrebbe di fatto la popolazione ad un indebito rischio di contaminazione, a fronte anche di piccoli incidenti (per non parlare di quelli gravi) comunque previsti. Come l’esperienza insegna, purtroppo, tutto ciò ha provocato e continua a provocare contaminazione radioattiva dei territori, contaminazione che mette in pericolo l’incolumità e la salute non solo delle popolazioni colpite dagli incidenti ma anche le generazioni future, con il rischio di gravi e irrimediabili modificazioni genetiche (chi ha avuto esperienza con i bambini di Chernobyl lo sa bene).

In termini occupazionali, la tecnologia richiesta per la realizzazione di simili impianti industriali, essendo le specifiche tecniche richieste di altissimo livello, produrrebbe di per sé una ricaduta di nicchia e non necessariamente italiana, vista la nostra assenza nel comparto nucleare non solo nella costruzione ma anche nella ricerca. A questo proposito, invece, il miglioramento e il perfezionamento delle tecnologie relative all’utilizzazione delle energie rinnovabili, come già oggi facilmente dimostrabile, di fatto non solo determinano una salvaguardia dell’ambiente per una migliore qualità della vita, ma ci ha consentito e ci consente una riqualificazione del nostro comparto industriale con notevoli e permanenti ricadute occupazionali, potendo queste contribuire al rilancio economico e strutturale del mondo del lavoro, quindi contribuendo alla riduzione del precariato. 23.600 MW elettrici è la potenza installata nel 2009 sfruttando energia da fonti rinnovabili. La potenza energetica degli impianti eolici, sempre in Italia, solo in un anno (2007-2008) è cresciuta di oltre 1000 MWe (potenza quasi equivalente a quella di una centrale nucleare).

Dunque ci sembra più concreta e perseguibile la scelta del governo tedesco, il quale ha deciso che la Germania nel 2020 soddisferà il 47% dei consumi di elettricità grazie alle rinnovabili (l’80% nel 2050) o addirittura come quella del governo danese il quale ha stabilito che nel 2050 l’energia elettrica proverrà al 100% da fonti rinnovabili.

Queste, in estrema sintesi, le ragioni che stanno alla base della nostra scelta. Invitiamo i cittadini a fare la stessa cosa, cioè a votare “Sì” per abrogare la legge che prevede nuove centrali nucleari in Italia.
Comitato Aretino “VOTA Sì PER FERMARE IL NUCLEARE”

Di seguito i primi aderenti ufficiali al Comitato
ACLI Arezzo
ARCI Arezzo
ARCI GAY Arezzo
ARCI SERVIZIO CIVILE Arezzo
Arezzo Pod – Morsbags.com
Ass. ARCOIRIS
Ass. Mamme Insieme
Ass. Medici per l’Ambiente – ISDE ITALIA
AVIS Cast. Fiorentino
CEAA (Centro di Educazione Ambientale e Alimentare)
CGIL Cast. Fiorentino
Circolo ARCI Pieve Santo Stefano
Circolo ACLI San Leo (Arezzo)
Circolo BAOBAB
FIAB – AMICI DELLA BICICLETTA
FIOM-CGIL Arezzo
Gruppo di Acquisto Solidale di Arezzo
Gruppo di Acquisto Solidale di Cortona
Gruppo di Acquisto Solidale vegan “Teste di Gas”
FABBRICA DEL SOLE onlus
LAV Arezzo
LEGAMBIENTE Arezzo
OIPA Arezzo
WWF Arezzo

E a titolo personale:
Roberto Banchetti, Assessore all’Ambiente del Comune di Arezzo,
Roberto Barone, Consigliere comunale di Arezzo e pres. “Comitato contro l’aeroporto di Molin Bianco”,
Emiliano Cecchini, Assessore all'Innovazione tecnologica del Comune di Arezzo,
Alberto Ciolfi, Presidente ESTRA – COINGAS
Giancarlo Martini, Presidente “Comitato Rassina”
Alfio Nicotra, Consigliere provinciale di Arezzo