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Psicologia e Sport, un convegno ad Arezzo sabato 19 marzo

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Arezzo – Il Centro Toscano di Psicologia dello Sport, in collaborazione con la facoltà di Lettere e filosofia di Arezzo dell’Università di Siena, organizza sabato 19 novembre al campus universitario del Pionta un convegno dal titolo “Psicologia e sport, un connubio indissolubile”.
Lo sport come momento di formazione e di sviluppo della persona, luogo di aggregazione sociale e di integrazione sarà l’argomento della giornata di studi, rivolta in particolare a psicologi, medici, studenti e a tutti coloro che operano nell’ambiente sportivo, dagli atleti ai tecnici, dai dirigenti agli allenatori e anche ai genitori.
I lavori del convegno, che inizieranno alle ore 9 (nel pomeriggio riprenderanno alle 15), si svolgeranno nella ex palazzina Donne in viale Cittadini ad Arezzo. Tra i relatori Mario Reda, direttore del dipartimento di Scienze neurologiche e del comportamento dell’Università di Siena, Giovanni Gocci, professore di Psicologia sociale della facoltà di Lettere e Filosofia di Arezzo, Mauro Ringressi, direttore del Centro Toscano di Psicologia dello Sport e Walter Bernardi, preside della facoltà aretina.
«Partendo dal mito e dalla storia dello sport e con i contributi della filosofia, della pedagogia, della psicologia, della sociologia e della medicina», ha spiegato il professor Walter Bernardi presentando l’iniziativa, «il convegno vuole aprire una riflessione sull’attuale modello educativo e culturale evidenziando i punti di forza e di debolezza».
«In questa giornata di studi», ha aggiunto Mauro Ringressi, «verrà presentata una visione dello sport a misura della persona, al di fuori di qualsiasi confronto. Non si tratta solo di fare sport ma di farlo bene, quindi come medicina preventiva, come momento educativo personale di formazione e di crescita, come luogo di aggregazione sociale, di integrazione e rispetto dell’altro, del bambino e dei suoi bisogni, come dell’anziano e delle persone con diversa abilità, contro l’uso di sostanze dopanti. In sintesi come fondamentale valore aggiunto nella vita e un diritto di tutti».
«Per quanto riguarda in particolare lo sport giovanile», ha proseguito il direttore del Centro toscano di Psicologia dello Sport, «verranno trattati temi quali la specializzazione precoce che tende a inibire la creatività e l’aspetto ludico, gli allenamenti non appropriati all’età dei giovani, le eccessive pressioni e aspettative degli allenatori e dei genitori che creano stress, ansia e rischiano di inibire i desideri e la libera espressione del bambino, l’emarginazione di coloro che non presentano le abilità sportive necessarie per conquistare il posto in squadra e, infine, una cultura che considera importante solo la vittoria perché se arrivi secondo sei un perdente per cui si esalta il furore agonistico, a scapito del fair play in campo e del rispetto dell’altro».
Altri interventi riguarderanno l’aspetto competitivo. «Parleremo del controllo delle emozioni per il miglioramento della prestazione sportiva», ha detto Fabio Fedeli, presidente del Centro di Psicologia dello Sport, «della gestione dell’ansia prima della gara, della continuità dell’attenzione, della motivazione all’allenamento e del recupero delle energie psicofisiche dopo la performance».
La partecipazione al convegno è gratuita. Soltanto gli interessati ad acquisire i crediti Ecm (educazione continua in Medicina) dovranno pagare una quota di 20 euro.
Per informazioni e iscrizioni si può scrivere a [email protected] o telefonare al 338 4607549.