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Pietro è venuto a trovare Donato

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Pietro è venuto a trovare Donato

Il Santo Padre ha espresso viva gratitudine per la preghiera intensa, la partecipazione composta alla celebrazione sul Prato del Duomo e l’accoglienza ricevuta in Arezzo e in Diocesi.
Si prende atto con soddisfazione che le Agenzie di stampa nazionali hanno comunicato al resto d’Italia che oltre trentamila persone erano presenti sul Prato dietro al Duomo d’Arezzo, trasformando l’incontro con il Papa in una “festa della fede”. Il Papa è stato accolto, nel tragitto dallo stadio al Prato e dal Vescovado allo stadio, da due ali ininterrotte di popolo.
Sulle tribune dello stadio oltre cinquemila persone – i bambini delle scuole con i loro genitori e insegnanti – hanno dato il saluto della città al Papa, alla sua partenza per Sansepolcro.
L’intera Conferenza Episcopale Toscana era presente in Arezzo, con il seguito papale venuto dal Vaticano.
Il M° Lorenzo Donati ha assicurato il supporto musicale alla Liturgia, facendo commentare al Papa: “Si vede che siamo nella patria di Guido d’Arezzo”.
Oltre cinquecento volontari hanno assicurato l’ordinato flusso dei fedeli: a loro la gratitudine della Diocesi.
Entrando in Cattedrale, il Papa ha espresso vivo apprezzamento per le opere di scultura del M° Giuliano Vangi, che con delicatezza e misura ha realizzato l’Altare, l’Ambone e la Sede. Si è soffermato su ciascuna di esse, apprezzandone l’ispirazione teologica e la cultura che esprimono. Si è anche complimentato per il restauro dell’Arca di S. Donato, che ha definito “mirabile”, inginocchiandosi di fronte alle reliquie, primo pellegrino del recupero del pellegrinaggio al santo Vescovo d’Arezzo.
Ha venerato i resti mortali del suo predecessore Gregorio X, che ha chiamato “grande Papa”.
Nella Cappella della Madonna del Conforto ha pregato la Vergine, lasciando all’Arcivescovo il testo della sua preghiera e ha poi ascoltato con vivo compiacimento i bambini Giada e Matteo, che hanno cantato la Lauda di Petrarca alla Vergine, guidati dal M° Angelo Mafucci.
Nel primo pomeriggio, con palese soddisfazione, il Papa si è affacciato alla finestra della sala S. Pietro dell’Episcopio per salutare i giovani dei Quartieri della Giostra e la rappresentativa degli Sbandieratori e dei Musici. Benedetta la lancia d’oro, ha ricevuto il saluto dei quattro Rettori dei Quartieri, prima di intrattenersi con gli studenti di Rondine, lodandone l’attività.
Purtroppo non è stato possibile raggiungere La Verna per le avverse condizioni atmosferiche.
A Sansepolcro, dopo aver pregato davanti al Volto Santo, malgrado la pioggia sferzante, si è a lungo intrattenuto con la popolazione che l’ha accolto con festa e viva gioia.
Alle 19.30 il Papa si è congedato dalle Autorità, per tornare in Vaticano.

Preghiera alla santa Madre di Dio
recitata da Papa Benedetto XVI
di fronte alla prodigiosa immagine di Maria
venerata nella Cattedrale d’Arezzo col titolo di Madonna del conforto

Dolce Madre di Cristo e della Chiesa,
fonte di ogni nostro conforto,
Tu che donasti al mondo il Salvatore
nella povertà di Betlemme;
gli fosti accanto nella trepidazione della fuga in Egitto,
nel nascondimento di Nazareth,
nel faticoso cammino verso Gerusalemme;
sempre vicina al tuo Unigenito
fino alla Sua gloriosa Passione,
e alla Chiesa nascente in attesa dello Spirito,
ottieni a tutti noi la fedeltà alla Parola di Dio.
Madre dell’Amore,
facci praticare la carità operosa,
che ancora meraviglia il mondo
e ci manifesta come Chiesa del Signore.
Sii di sollievo ai malati,
di aiuto ai più poveri movendo tutti a praticare la giustizia,
di sostegno a chi si impegna per il bene comune.
Madre santa, onnipotente per Grazia,
fai che il popolo di Dio
sia sempre più radicato nella fede
che i Santi irradiarono tra le genti.
Madre del Redentore,
ottienici che la vita cristiana delle famiglie
sia efficace nell’educazione dei figli
e risani la società con testimonianze credibili.
Santa Maria, fai che sacerdoti e laici risplendano di santità,
con rinnovato fervore diano al mondo ragione della speranza che è in loro.
Infondi la Sapienza nel cuore dei giovani.
Rendi tutti noi sempre più vicini al tuo divin Figlio,
perché, come a Cana di Galilea,
tutti i cristiani siano pronti a fare quanto egli ci chiede:
spendere la vita per il Vangelo e il Regno di Dio.
Amen.

Preghiera a Gesù Crocifisso
recitata da Papa Benedetto XVI
di fronte al Volto Santo
venerato nella Concattedrale di Sansepolcro

Rapiti dalla dolce forza del tuo amore,
con fede e speranza
ci prostriamo davanti a Te,
Re sospeso in croce.
Con letizia e giubilo ti ringraziamo:
l’Adamo che vive in noi
è stato riscattato dal tuo sangue sparso per le moltitudini.
Incrociando lo sguardo con il tuo Volto,
forte e possente Signore vittorioso,
prendiamo coraggio per le fatiche che ci attendono,
le rinunzie e le prove della vita.
Ti adoriamo, Gesù Crocifisso,
che hai trasformato il supplizio degli innocenti in albero vivo,
capace di innumerevoli, dolcissimi frutti.
Fai diventare Pasqua il duello tra morte e vita:
il legno della tua croce riesce a dividere il Mare Rosso
dei nostri naufragi;
a farci uscire dalla tristezza del peccato,
in cerca del deserto,
dove di manna nascosta ci nutri,
facendoci assaporare, in vita,
la promessa fatta al buon ladrone
di entrare con Te in paradiso.
Donaci un cuore nuovo,
che sappia perdonare sempre,
vincere ogni egoismo,
aiutare i fratelli con vero amore.
O Gesù Crocifisso,
che hai sperimentato il dolore compiendo la volontà del Padre,
hai ricreato in noi una nuova umanità
sostenuta dal Tuo Spirito:
fa’ che possiamo affrontare,
con la tua grazia,
le difficoltà del cammino verso la Gerusalemme del Cielo,
unire la nostra sofferenza al tuo Sacrificio redentore.
Sostieni la nostra fede,
alimenta la pace del cuore:
la tua Croce, o nostro Salvatore, ci illumini e ci dia forza,
ci allontani dal male e accresca la comunione con te,
che dalla cattedra della croce
seguiti a dirci parole di pace, di perdono e di amore.
Così sia.